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La carriera di Brown potrebbe ora proseguire lontano da Pittsburgh
Storicamente, gennaio è il mese in cui iniziare a catalogare tutte le disfunzionalità dei Browns. Quest’anno, invece, al centro del dibattito si trovano le disfunzionalità di Brown, inteso come Antonio. Parte del collasso dei Pittsburgh Steelers è infatti ascrivibile al negativo finale di stagione vissuto dal loro WR di maggior fama e talento. In Week 16, i giallo-neri hanno giocato una partita tiratissima contro i New Orleans Saints in cui Antonio Brown ha messo assieme una stat line irreale. Per lui 14 ricezioni, 185 yard e 2 TD, ma la squadra perde 31-28. Con le speranze di postseason appese a un filo, la decisiva Week 17 è iniziata con un grave battibecco in allenamento fra Brown e Ben Roethlisberger. Stando alle indiscrezioni, AB84 avrebbe corso la traccia sbagliata e Big Ben, spazientito, ne avrebbe intimato la rimozione dal campo. A quel punto, a Brown si sarebbe chiusa la vena e se ne sarebbe andato, gridando di non voler più stare in squadra con Roethlisberger e di voler essere scambiato via trade.
Voci di corridoio suggeriscono che a contribuire alle ire del giocatore sia stata l’elezione di JuJu Smith-Schuster a MVP della squadra, onore ricevuto da Brown già quattro volte in passato. Non a caso, JuJu in stagione ha sorpassato il compagno di reparto in touchdown e ricezioni, nonché apparentemente anche in stima da parte di Big Ben. Quel che è certo, è che da quel giorno Brown è sparito dai radar, mancando i successivi meeting e allenamenti. Poche ore prima della partita contro i Bengals, il giocatore ha tentato la carrambata, facendosi annunciare pronto a scendere in campo. A quel punto, però, coach Tomlin lo aveva già dichiarato out – ufficialmente per un problema al ginocchio, ufficiosamente per motivi disciplinari. Brown si è presentato comunque al campo, sfoggiando con fare guascone una lussuriosa pelliccia leopardata da fare invidia alla regina di Saba. A metà partita, però, la nuova sparizione. Pittsburgh vince, ma lo fa anche Baltimore, che conquista la division e lascia i rivali fuori dai playoff per la prima volta dal 2013.
Per gli Steelers, il 2018 è stato di un anno bifronte e maledetto. Iniziato con il braccio di ferro con Le’Veon Bell, proseguito con l’esaltante vittoria contro Brady e i Patriots, ma poi finito con la delusione playoff. Stando agli archivi, Pittsburgh è appena la terza squadra nella storia a mancare la postseason dopo aver iniziato la stagione con un record di 7-2-1. Già da tempo, la squadra soffre di problemi di leadership: emblematici negli ultimi anni i casi del Facebook Live di Brown o della spaccatura durante l’inno nel prepartita. Fin qui, gli immensi talenti dei singoli avevano messo uno o più cerotti, ma quest’anno non sono bastati. E con i Ravens e i Browns in rampa di lancio, il management non può giocare di rimessa. La posizione pare quindi averla tracciata fin da ora il proprietario Rooney II, per il quale è difficile immaginare un ritorno di Brown.
Il sentimento pare condiviso. Sui social, Brown ha smesso di seguire l’account degli Steelers e al contempo ha iniziato a seguire quello dei San Francisco 49ers. Bischerata? Forse, ma non solo. Certo, per Pittsburgh separarsi dal giocatore implica dover assorbire una cap hit da $21M e per di più separarsi da un altro talento dopo Bell. Tuttavia, è innegabile che il valore del giocatore sul mercato sia elevatissimo e allora proprio i Niners potrebbero diventare partner d’affari. Difficilmente questi si separeranno della seconda scelta assoluta del prossimo draft, ma potrebbero orchestrare un trade down e consegnare agli Steelers almeno una prima scelta (vedi Amari Cooper). Dal canto suo, Brown diventerebbe il secondo miglior WR di sempre dei 49ers dietro a Jerry Rice e formerebbe con Jimmy Garoppolo un duo intrigante per diversi anni a venire.
MVProf