Tre scenari per Donnarumma
C3S prova a prevedere le sorti del giovane portiere dell’Under 21 azzurra
Il mondo del calcio italiano è ancora alle prese con le scorie del caso Gianluigi Donnarrumma. Nonostante il tanto inchiostro sprecato a speculare sul suo futuro, l’avvenire del giovane prodigio del Milan è ancora denso di fumo. Ma la sensazione è che le cose potrebbero subire un’accelerata improvvisa a breve. Al momento, ci sono tre possibilità, esposte per come appaiono in un climax discendente dalla più probabile a quella meno percorribile. Se una squadra estera farà un’offerta che non si può rifiutare al Milan e al contempo metterà sul piatto un ingaggio perfino superiore ai €5M annui fin qui offerti dai rossoneri, difficile pensare che tutte le parti non diano il benestare alla trattativa. Secondo transfermarkt, il valore attuale di Donnarumma è di €25M, ma con un mercato già da tempo fuori controllo, si può pensare che il suo valore reale si avvicini ai €35/40M. Lo stesso sito, infatti, quota Neuer, Courtois e De Gea €40M ciascuno: benché siano tutti comprovati campioni nella fase migliore della carriera, diventa difficile nominare altri portieri sotto i 30 anni che possano dirsi superiori a Donnarumma. Kasper Schmeichel, Keylor Navas, Marc-André ter Stegen e Kevin Trapp sono i portieri saliti alla ribalta negli ultimi anni e che hanno già conquistato successi nazionali e internazionali con le rispettive eccellenti squadre. Eppure, nessuno di loro si avvicina a Donnarumma per talento, età e prospettive di crescita.
È forse presto per chiamare un 18enne uno dei migliori portieri al mondo, ma, essendo i portieri storicamente merce rara, il loro valore può subire picchi improvvisi in momenti di carestia. Proprio perché le squadre con maggiore disponibilità economica non hanno un portiere top in rosa, Real Madrid, Barcellona, Manchester United e PSG sono i primi nomi che vengono in mente come possibili futuri acquirenti. Pensare a quello che è stato il dominio europeo delle spagnole pur senza poter mai contare su un portiere di livello eccelso fa rabbrividire, se si pensa a cosa potranno conquistare negli anni con una saracinesca come Donnarumma. Per di più, ciò che gioca in loro favore è avere un leverage non da poco, ovvero la facoltà di pagare il portiere meno del suo valore di mercato in termini assoluti. È chiara infatti la necessità del Milan di non voler perdere un patrimonio come Gigio a zero e monetizzare prima che il valore scenda ulteriormente. Con una trentina di milioni l’affare dovrebbe avere buone possibilità di riuscita. Stando alle ultime indiscrezioni, nessuna big europea si è presentata a Casa Milan con un malloppone, ma di certo in molti sono alla finestra a sondare il da farsi.
Il che porta alla seconda ipotesi, ovvero la pista italiana. L’unica sospettata in questo caso è la Juventus, e nemmeno troppo da dietro le quinte, a dire il vero. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il DG Giuseppe Marotta ha ammesso l’interesse della Juventus nel giocatore, profilo ideale per sostituire un Gigi Buffon prossimo al ritiro. “L’augurio che faccio è che alla fine si trovi un accordo fra le parti,” ha dichiarato Marotta. “Però, quando un giocatore è sul mercato, la Juventus ha il dovere di provarci. Gigio top player? È un talento, fa la differenza”. In questo caso, però, i tempi hanno un valore diverso. Acquistare Donnarumma quest’estate è impossibile, visto che Buffon ha assicurato che la campagna 2017-18 lo vedrà, per l’ultima volta, fra i pali bianconeri. Per quanto la supervisione della chioccia Buffon possa essere preziosa, non esiste che Donnarumma gli faccia da secondo per un anno, specie coi mondiali dietro l’angolo. La Juve dunque potrebbe scegliere di acquistarne il cartellino ora e lasciarlo al Milan (difficile, non si parla certo del Sassuolo) oppure attendere la scadenza del contratto, rischiando però una guerra al rialzo con le altre squadre d’Europa e sempre ammesso che si arrivi con Donnarumma al Milan alla fine dell’anno prossimo. Sarebbe suicida da parte del Milan rinforzare una diretta rivale e assicurarle potenzialmente altri 20 anni con un fenomeno in porta, ma gli “espropri” a suon di quattrini di Pjanic e Higuain dalle dirette rivali è storia troppo recente perché la si possa ignorare. I più maliziosi hanno visto da subito lo zampino della Juve nella rottura di Gigio col Milan, riconoscendo in esso un casoforse analogo a quello che nell’estate del 2004 scottò i cugini nerazzurri. A quei tempi Fabio Cannavaro fu “invitato” da Moggi a rompere con l’Inter per poi agevolarne il passaggio ai diretti concorrenti della Vecchia Signora. La zebra perde il pelo…
La situazione più difficile da ipotizzare è un cambio di rotta di Donnarumma e la firma sul suo prolungamento di contratto. Se fino ad una settimana fa tutti i segnali portavano a questo scenario, oggi appare quello meno percorribile. In questa settimana sono volate parole grosse su molti fronti. In primo luogo, alcuni ex grandi rossoneri del passato come Arrigo Sacchi, Giovanni Galli e Sebastiano Rossi si sono schierati apertamente contro il portiere a mezzo stampa. Sui forum e i social media i tifosi appaiono in gran maggioranza a loro volta contro l’ex giovane idolo, a tal punto da arrivare a scene plateali come il tanto chiacchierato lancio di banconote da 1 dollaro al giocatore all’Europeo. Il passo dal difenderlo dal soprannome “Paperumma” al coniare quello “Dollarumma” è stato assai breve, ma in linea con la tipica logica del tifoso. Il fatto che a molti tifosi il gesto non sia affatto dispiaciuto suggerisce che loro sono forse pronti a passare oltre, senza vedere modo per riaccogliere il giocatore. Il neo-proprietario milanista Yonghong Li pare addirittura intenzionato a usare la mano dura e lasciare Gigio in panchina per dare un messaggio chiaro all’ambiente. Quest’ultima circostanza, ottima a livello ideale, si scontra – oltre che col concetto di illazione – con il pragmatismo di un uomo d’affari come Yonghong Li, che in questi mesi di trattative con la famiglia Berlusconi è apparso tutto meno che un uomo impulsivo e irrazionale.
Insomma, se anche nel suo io più intimo Donnarumma pensasse di aver fatto una scelta sbagliata, volente o nolente si è fatto terra bruciata intorno, complice anche la famiglia. Tentando di proteggerlo, i suoi familiari si sono esposti a commenti piuttosto fuori luogo, propri e altrui, nonché a ricorsi storici: il primo procuratore di Donnarumma ha raccontato infatti di come anni fa egli si fosse messo d’accordo con l’Inter per un suo trasferimento ai nerazzurri ai tempi delle giovanili, salvo poi venire a sapere che la famiglia Donnarumma aveva cambiato idea e firmato un secondo contratto col Milan il giorno dopo. Se pure a 18 anni molti ragazzi siano più maturi della loro età, è difficile capire il reale stato di Donnarumma, specialmente ora che lui tace, mentre parenti e assistiti parlano a gran voce per lui – e non necessariamente in suo favore. Seppur minime, esistono possibilità di ricucire lo strappo. Fassone e Mirabelli non hanno mai di fatto chiuso completamente la porta a Donnarumma e starebbero lavorando dietro le quinte per una negoziazione tranquilla e lontana dai riflettori.
Il progetto del nuovo Milan, inizialmente molto poco definito, ora sta prendendo contorni ben più chiari. In primis grazie ad un mercato finalmente organizzato e tempestivo. Se è vero che Jorge Mendes – a proposito di procuratori, lui è la persona che cura gli interessi di un certo Cristiano Ronaldo – non ha visto motivi per non portare il suo promettente assistito Andrè Silva in rossonero, le parole di scarsa affidabilità societaria espresse da Raiola hanno tutta l’aria di scuse senza fondamenta. Specie perché lo stesso Raiola ha trattato il prolungamento al Milan di Jack Bonaventura appena 6 mesi fa e a Milanello le cose da allora sono solo migliorate. La vecchia dirigenza si sarebbe forse limitata a chinare il capo di fronte alle richieste di Raiola, vendendo poi Gigio l’estate successiva. Causa pagamento per intero della clausola inserita, avrebbero poi commentato la faccenda parlando di soluzione inevitabile, potere dei petrodollari, ecc… Il caso Zlatan Ibrahimovic è fresco nella memoria di tutti i tifosi. L’unico modo per risolvere la situazione positivamente per Donnarumma e il Milan sarebbe quella (per entrambi) di liberarsi di Mino Raiola o quantomeno far sì che il portiere imponga la propria volontà di restare, come si dice avesse espresso più volte in passato. Un atto di forza che al momento è difficile da pronosticare.