Pronto, LeBron? Ti chiedo scusa

Kyrie Irving pare aver capito che essere leader non è per tutti

Nel mondo dello sport, vige una regola non scritta: mai ammettere di avere torto e mai scusarsi con nessuno. Ad andare però contro corrente è stato Kyrie Irving e ancora più rilevante è il destinatario di tali scuse, LeBron James. Quando infatti Kyrie costrinse i Cleveland Cavaliers a scambiarlo via trade, l’ex Duke si sentiva ormai pronto per tagliare il cordone ombelicale con LBJ e diventare condottiero della propria squadra. Anzi, Kyrie non aveva nemmeno ritenuto necessario informare prima del tempo l’ex compagno di squadra delle sue intenzioni. E così, mentre King James è emigrato a Los Angeles dove sta a sua volta cercando di costruire un team vincente, Kyrie si è ritrovato maschio alfa in crisi di identità ai Boston Celtics. Favoriti d’obbligo della vigilia non solo di vincere l’est, ma anche di poter sconfiggere i Warriors, i C’s sono partiti a rilento. Con un record di 26-18, Boston è solo quinta ad est, dietro a Bucks, Raptors Pacers e 76ers.

Nell’ultimo mese, i Celtics sono 8-8, con due strisce di tre sconfitte consecutive che hanno scatenato una serie di polemiche interne al team. Dopo la sconfitta contro Milwaukee Bucks, lo spogliatoio è rimasto chiuso per un meeting fra soli giocatori per ricompattare i ranghi. Questo sembrava aver dato la scossa giusta, ma pocheLeBron James Kyrie Irving abbraccio settimane dopo la sconfitta contro i Magic ha portato Kyrie a criticare i più giovani del roster, a suo dire incapaci di comprendere cosa serva per competere per il titolo. In seguito alla L rimediata contro i Nets, Jaylen Brown aveva risposto indirettamente al suo compagno di squadra, affermando che non era il caso di fare distinzioni fra giovani e veterani, né di puntare il dito gli uni con gli altri. A quel punto, Irving è salito in cattedra sia in campo che fuori. Mercoledì contro i Toronto Raptors, il play ha messo a referto 27 punti e un career-high da 18 assist, più la tripla decisiva negli ultimi secondi. Ma non è finita lì.

Davanti ai reporter, si è cosparso il capo di cenere, raccontando spontaneamente di aver chiamato LeBron per scusarsi del burrascoso divorzio. “I had to call Bron, and tell him, like, I apologize for being that young player who wanted everything at his fingertips. (…) I wanted to be the guy that led us to change. I wanted to be the leader. I wanted to be all that. And the responsibility of being the best player in the world and leading a team is something that’s not meant for many people.” Dopo essere arrivati ad una sola vittoria dalle finali NBA, i Celtics hanno trovato difficoltà a ripetere le magie dello scorso anno. Il rientro di Gordon Hayward e dello stesso Irving hanno ridimensionato le giovani stelle come Brown, Jayson Tatum e Terry Rozier, che senza i due All-Star avevano elevato il team ben al di là del loro limiti. È forse questo il momento della tanto attesa svolta dei bostoniani?

MVProf

 

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