Oh, snap! – Week 3
You like that! – Il meglio della settimana
EARL THOMAS
Molti si ricorderanno di Week 16 del 2017, quando Earl Thomas sostanzialmente pregò coach Garrett di accoglierlo ai Dallas Cowboys appena possibile. Pur dopo mesi di impasse infruttuosa fra il giocatore e i Seattle Seahawks, i ‘Boys si sono limitati a restare alla finestra in maniera passiva. Per nostra fortuna, a volte la vita combina le cose meglio del più grande sceneggiatore di Hollywood. Flash forward a domenica scorsa, quando la FS, ultimo membro della Legion of Boom, scende in campo al CenturyLink Field proprio contro Dallas. In partita, Thomas compie due spettacolari intercetti, fondamentali nella vittoria finale per 24-13. Il secondo, peraltro, condito da un inchino molto petty in direzione della panchina dei Cowboys. Giù il sipario.
CLEVELAND BROWNS
Ci sono voluti ben 635 giorni, ma alla fine è successo. I Cleveland Browns hanno vinto una partita! L’inizio della gara è stato dei peggiori, con i New York Jets avanti con un 14 a 0 già nel secondo quarto in quello che pare un baratro insormontabile. Invece, ecco la svolta. Tyrod Taylor esce dal campo zoppicante e coach Jackson non può più esimersi dal mandare in campo Baker Mayfield. L’ex Oklahoma rianima uno stadio ormai letargico e conduce la rimonta, togliendosi pure lo sfizio di una ricezione su conversione da due punti in una sorta di Philly Special autoctono. Il collega Sam Darnold fa invece il viaggio in direzione opposta e inchioda la bara dei Jets con due intercetti filati per il 21-17 finale. Cosa c’è di meglio di una vittoria così attesa? Ah già, birra gratis.
JORDAN MATTHEWS
È tornato fra le fila dei Philadelphia Eagles il WR Jordan Matthews dopo un anno di esilio. Termine non casuale, visto che nel 2017 Matthews aveva portato i suoi talenti ai Buffalo Bills. Le attività turistiche principali di Buffalo? Una casa di Frank Lloyd Wright, un cimitero e un centro per le arti. Non esattamente l’ombelico del mondo. Nemmeno il campo gli aveva dato soddisfazioni, per via di molteplici infortuni. Come si dice in questi casi, la necessità aguzza l’ingegno. Ne sa qualcosa la moglie Cheyna, letteralmente diventata il suo unico passatempo. “Non c’era nulla da fare, tranne noi stessi,” ha affermato Matthews. Ecco, questa la personale storia del piccolo Josiah Matthews in stile How I Met Your Mother. Chi ha detto che il romanticismo è morto?
Ice up, son! – Il peggio della settimana
LYNN REDDEN
Abbiamo un nuovo candidato per la rubrica “Fare affermazioni razziste e poi scusarsi in maniera raffazzonata solo dopo essere stati beccati.” Il protagonista è Lynn Redden, sovrintendente di una scuola texana. In un commento lasciato dal suo profilo Facebook, Redden aveva scritto “you can’t count on a black quarterback,” critica fatta in riferimento al QI sportivo di Deshaun Watson, QB degli Houston Texans. Come succede in questi casi, a tale baggianata sono seguite delle scuse poco convinte e le inevitabili dimissioni. La storia dello sport è piena di quarterback i quali, solo perché di colore, venivano automaticamente bollati come poco intelligenti e incapaci di poter competere con le controparti bianche. Un razzista in meno.
WISCONSIN VIKINGS
Perché quelli che domenica sono stati annientati 27-6 dai Buffalo Bills non potevano essere i Minnesota Vikings. L’unica spiegazione è che, come mostrato sul loro profilo Twitter, i Bills siano erroneamente atterrati in Wisconsin e lì abbiano trovato ad attenderli una squadra con stadio, uniformi e cheerleader uguali a quelle dei Vikings, ma molto più scarsi. Così scarsi, che dopo poco più di metà primo quarto il punteggio era già 17-0 per gli ospiti. A costare carissimi ai Vikings sono stati i due fumble consecutivi nella propria metà campo. Per dei Vikes che settimana scorsa sembravano essere solo a un kicker legittimo di distanza dal poter competere con tutti, una battuta d’arresto grave in vista del TNF con i Los Angeles Rams.
SAM BRADFORD
Nonostante Sam Bradford abbia molto per cui essere invidiato, a lui va comunque tanta compassione. Nel 2016 doveva essere il titolare per gli Eagles, ma l’arrivo del promettente Carson Wentz ha convinto le aquile a spedirlo ai Vikings. Lì, dopo un primo anno convincente, nel 2017 è finito immediatamente KO e ha dovuto guardare dalla panchina Case Keenum prendersi tutti gli onori di un’ottima annata. Quest’anno un nuovo cambio di scenario, stavolta ben più caloroso del gelido Minnesota. La sua permanenza come QB titolare degli Arizona Cardinals dura però meno di tre partite, soppiantato di nuovo da un rookie, Josh Rosen. Povero Sam! Oddio, povero. L’assegno da $20M arriva lo stesso, eh…
MVProf