Oh, snap! – Week 14
You like that! – Il meglio della settimana
MIAMI MIRACLE
Dopo Minneapolis, ora anche Miami ha confezionato il suo miracolo. Sotto per 33-28 contro i New England Patriots, i Miami Dolphins avevano appena 7″ per segnare un touchdown. Col pallone sulle 31 yard, Tannehill, Stills e Parker hanno improvvisato una serie di passaggi che ha finito per liberare Drake nella sua corsa disperata fino all’end zone. L’ultimo avversario da battere era Rob Gronkowski, schierato nell’insolito ruolo di safety, ma agile quanto un tricheco nel suo disastroso tentativo di placcaggio. Nonostante lo stop inaspettato, per loro non è del tutto un fatto negativo. Pur avendo infatti perso 5 delle ultime 6 partite giocate a Miami, già altre 3 volte una loro L a Miami è stata poi vendicata con un Lombardi a fine anno.
BOBBY WAGNER
Gli anni dorati della Legion of Boom saranno anche ormai un lontano ricordo, ma l’ultimo baluardo di quella storica difesa basta e avanza ai Seattle Seahawks per restare in corsa playoff. Dopo lo storico pick six da 98 yard di settimana scorsa contro i Niners (e quindi davanti a Richard Sherman), Bobby Wagner è di nuovo stato il migliore dei suoi nel MNF contro i Minnesota Vikings. Wagner è stato decisivo in più parti della gara, soprattutto bloccando il field goal del possibile 6-3 a metà 4° quarto. La giocata è controversa, perché il cosiddetto leverage sembrava chiaro. Tuttavia, Wagner se l’è cavata e ciò non toglie che sia stata la giocata-chiave della partita. Mentre invece per Minnesota continuano gli incubi dei propri K contro Seattle…
IL PASSAGGIO NO-LOOK
Ammettiamolo, lo abbiamo provato tutti prima o poi, chi a calcetto, basket o palla prigioniera. E quando riusciva, ci sentivamo dei grandissimi fighi. Parliamo del passaggio no-look, l’azione di guardare da una parte e far partire il pallone nella direzione opposta. Quest’atto da virtuoso dei campetti o delle palestre scolastiche non è normalmente trasferibile sui prestigiosi palcoscenici di una partita di NFL. A meno che il protagonista non sia Patrick Mahomes. Con un mix di genio e follia, il candidato MVP dei Kansas City Chiefs ha effettuato un passaggio no-look proprio nel corso della partita di domenica contro i Baltimore Ravens. E non in garbage time, ma nell’ultimo minuto del secondo quarto in un fondamentale passaggio per tenere vivo il drive.
Ice up, son! – Il peggio della settimana
JARED GOFF
Il flop quasi imprevedibile dei Los Angeles Rams ricade quasi totalmente sulle spalle del proprio QB Jared Goff. Con i californiani in trasferta nel freddo Illinois, l’attacco ad alto numero di ottani dei montoni ha fatto cilecca contro dei Chicago Bears che pure venivano dai 30 punti concessi agli sbiaditi Giants. Goff è sembrato per la prima volta da diverso tempo il rookie spaventato di inizio carriera, concedendo un safety, un fumble, 3 sack e ben 4 intercetti. Il suo QBR finale è stato un misero 6.2. Pur avendo ancora ampio margine per assicurarsi un bye ai playoff, una tale miseria offensiva riporta in auge i dubbi relativi alle prestazioni in trasferta a dicembre/gennaio di squadre provenienti da città mediamente calde.
AMARI COOPER
Nessun giocatore è stato in grado di cambiare il destino della propria nuova squadra nel corso del 2018 quanto Amari Cooper. Il suo arrivo a fine ottobre aveva fatto storcere il naso per il costo (1ª scelta) e per la scarsa produzione recente. Dopo 6 partite a Oakland con 280 yard e 1 TD (record 1-5), con i Dallas Cowboys i numeri sono schizzati in cielo con 642 yard e 6 TD (record 5-1). Nello showdown di Arlington contro i Philadelphia Eagles, Cooper ha vissuto la migliore serata della sua intera carriera con 10 ricezioni per 217 yard e 3 TD, fra cui i decisivi sei punti in overtime. Da Dak a Zeke, passando per coach Garrett, ora l’intera franchigia del Lone Star state sembra una squadra completamente trasformata dall’arrivo di Cooper in città.
CAROLINA PANTHERS
In un’NFL molto “streaky” di questi tempi, se Cowboys e Texans stanno inanellando vittorie su vittorie, a marciare spediti in direzione contraria sono i Carolina Panthers. Contro i Cleveland Browns è arrivata la quinta sconfitta consecutiva, con la difesa incapace di limitare un Baker Mayfield sempre più in crescita. Un poker di L iniziato con con i 52 punti incassati contro Pittsburgh e che è passato dalla discutibile decisione di non calciare l’extra point contro Detroit e dai 4 intercetti di Cam Newton contro Tampa Bay. Passati da 6-2 a 6-7, le speranze di playoff delle pantere passano da un disperato doppio confronto con i rivali dei New Orleans Saints. Dolorante o no, dalla spalla di Newton dipendono i destini di tutta la stagione.
MVProf