Oh, snap! – Preseason (Week 2)
You like that! – Il meglio della settimana ⬆???
TOM BRADY
Un Super Bowl e una gara di preseason sono quanto di più agli antipodi si possa trovare nel mondo NFL. Da questo punto di vista, pensare che i Patriots possano aver considerato la vittoria di giovedì come una sorta di rivincita del SBLII è ridicolo. La partita è comunque stata significativa sotto un aspetto: il debutto stagionale di Tom Brady. E l’impressione è che abbia ripreso esattamente da dove aveva lasciato. TB12 ha giocato tutto il primo tempo, chiudendo 19 su 26 per 172 yard e 2 TD. Senza Gronk tenuto a riposo, il 41enne QB ha connesso con sette ricevitori diversi in un’ampia varietà di schemi, allontanando almeno in parte i dubbi sul gruppo di WR di quest’anno. New England appare già pronta per bullizzare l’AFC ancora una volta.
BIG BEN & WENTZ
Ci sono solo due QB di primissimo livello che quest’anno non hanno ancora ricevuto uno snap in competizioni ufficiali. Tuttavia, l’impressione è che per loro le cose non potrebberoandare meglio. In primis,Ben Roethlisberger. Nonostante le voci di ritiro, il giocatore non può certo dirsi messo alle strette dalla giovane competizione. Giovedì, prima Mason Rudolph e poi Joshua Dobbs hanno lanciato due pick-six contro i Packers, mostrando ovvi segni di acerbezza. Discorso simile per Carson Wentz. Il suo timore era che il magic moment di Nick Foles continuasse anche nel 2018 e ciò lo facesse retrocedere nelle gerarchie. Per quello che si è visto fin qui, non c’è pericolo. Giovedì Foles ha chiuso 3 su 9 per 44, mancando i ricevitori di un metro e finendo poi KO per una botta alla spalla. Inoltre, la riabilitazione di Wentz procede spedita e per Week 1 dovrebbe tornare.
JOSH GORDON
Josh Gordon ha finalmente sciolto i dubbi che lo circondavano e ha comunicato il suo ritorno imminente ai Cleveland Browns. Il WR ha saltato il camp della squadra per lavorare sulle sue dipendenze, lasciando squadra e tifosi senza indicazioni precise per il futuro. Nel suo passato turbolento, Flash Gordon ha già saltato due intere stagioni NFL, rientrando solo nel finale del 2017. Il suo ritorno sarà graduale e per ora riguarderà solo la sua mera presenza in sede. Questa è un’ottima notizia per la squadra, che sta trovando risposte positive da Landry, Njoku e il duo Taylor-Mayfield. Chi invece potrebbe essere meno felice della notizia è Dez Bryant. L’ex Cowboys in settimana ha incontrato la dirigenza, uscendone però senza contratto.
Ice up, son! – Il peggio della settimana
(NON) BLAKE BORTLES
Nella sua intervista per GQ, Jalen Ramsey ha valutato ben 26 quarterback della lega. Fra quelli a subire il giudizio più spietato, ci sono il rookie Allen (“è spazzatura”), Flacco (“fa schifo”), Ben Roethlisberger (“è appena decente”), Luck (“non è bravo”) e Ryan (“sopravvalutato”). Commento quasi da rottamatore quello riservato a mostri sacri come Brady e Rodgers, che secondo Ramsey semplicemente “non fanno schifo.” Si salva in corner il suo compagno ai Jags Blake Bortles, che se la cava con un evasivo “bravo – o almeno non scarso.” La diplomatica risposta non ha però nascosto la prestazione di sabato di Bortles. Per lui 12 su 20 con 1 intercetto contro i Vikings. Alla prossima intervista o tweet, Ramsey potrebbe essere meno indulgente.
(Qua il pezzo completo)
JOHN ELWAY
Estate turbolenta quella di John Elway. Con Keenum fin qui balbettante, e Paxton Lynch bust certificato, il GM dei Denver Broncos si è detto interessato a un veterano per il ruolo il QB. Ma non Colin Kaepernick. Stando al GM, Kap ha avuto la sua chance di giocare a Denver, ma l’ha rifiutata. Quello che Elway ha evitato di dire, è che tale possibilità si era presentata ben prima che Kap iniziasse la sua protesta e diventasse persona non grata in NFL. Inoltre, come condizione gli pose di abbassarsi lo stipendio di quasi la metà. Il rifiuto fu quindi più che comprensibile. Implicare che Kap non abbia voluto giocare per i Broncos senza dare il giusto contesto e per di più minare la legittimità della causa di Kap contro la lega è stato a dir poco un colpo basso.
ANTONIO CALLAWAY
L’ultima notizia risale a settimana scorsa, ma solo in questi giorni è diventata di pubblico dominio. Qualche giorno fa il rookie dei Browns Antonio Callaway è stato arrestato. Pensando di farla franca, il giocatore ha evitato di informare il team. Quando però i media hanno diffuso la notizia, la punizione è stata inevitabile. Contrariamente al senso comune, a Callaway è stato imposto di giocare. Tanto. Nella prima, ininfluente partita di preseason di Cleveland, infatti, il rookie è rimasto in campo per quasi tutta la gara. Coach Jackson potrebbe aver trovato la soluzione al problema della criminalità in America: costringere chi compie un crimine a giocare per i Browns. Una prospettiva che fa più paura della prigione.
MVProf