Oh, snap! – Divisional 2019
You like that! – Il meglio della settimana ⬆️???
NEW ENGLAND PATRIOTS
Erano i favoriti di Vegas ed erano imbattuti in casa, oltre che essere la franchigia più dominante in tutti gli sport degli ultimi vent’anni. Eppure, la dominante vittoria domenicale dei New England Patriots è stata per molti versi sorprendente. Prova enciclopedica del GOAT Tom Brady da 343 yard e 1 TD, coadiuvato da un Julian Edelman da 151 yard (ora secondo all-time in ricezioni ai playoff) e un Sony Michel da 129 yard e 3 TD. A coach Bill Belichick va dato il merito anche e soprattutto della metà campo difensiva. I Los Angeles Chargers non hanno potuto niente per i primi tre quarti, fra un Philip Rivers (ora 0-8 contro TB12) assediato e un Melvin Gordon da appena 15 yard in 9 portate. Ad attendere i Pats sarà ora l’8ª finale di AFC consecutiva.
CJ ANDERSON
Nelle previsioni, Los Angeles Rams contro Dallas Cowboys sarebbe dovuta essere la sfida nella sfida fra i due migliori running back della lega. E a spuntarla è stata… CJ Anderson!? Ebbene sì, a rubare i riflettori ai due All-Pro è stato Anderson, una palla da bowling (per forma e per peso) che si è abbattuto contro i birilli bianchi texani. L’ex campione NFL era stato lasciato andare in offseason dai Broncos dopo cinque anni, poi di nuovo in stagione era stato firmato e poi tagliato da Panthers e Raiders, prima di assestarsi a LA come vice Todd Gurley. Ma se l’ex Georgia ha accumulato 115 yard ed Ezekiel Elliott appena 47, a vincere il duello a tre è stato Anderson, 123 yard, 2 TD e un ruolo fondamentale nell’aiutare i Rams a vincere e controllare il cronometro.
LA DIEFESA DEI CHIEFS
Se dopo 25 anni i Kansas City Chiefs hanno sfatato il tabù dei playoff, buona parte del merito risiede nell’enciclopedica partita giocata dalla propria difesa. Pur avendo chiuso la stagione come le penultima difesa NFL, l’attacco degli Indianapolis Colts non ha potuto nulla al suo cospetto. Il margine decisivo è stato scavato già nel primo tempo. Fino all’ultimo drive offensivo, KC aveva infatti tenuto Andrew Luck e soci a 21 yard totali e quattro three-and-out, con un time of possession tre volte inferiore a quello della squadra di casa. MVP difensivo è stato Justin Houston, autore di 3 sack, 2 QB hit e un 1 fumble recuperato. La truppa del DC Bob Sutton pare aver trovato la giusta coesione nel momento topico della stagione.
Ice up, son! – Il peggio della settimana ⬇️❄️?❄️
SQUADRE DI WILD CARD
Dopo un turno di Wild Card assai equilibrato e deciso da singoli episodi, il weekend dei Divisional ha raccontato una storia ben diversa. In primis, va notato che le quattro partite si sono chiuse con un disavanzo medio doppio di punti rispetto a una settimana fa (da 5.75 a 11.25) e che in nessun caso si è verificato un upset o una vittoria esterna. Ancora più significativo è il fatto che le squadre detentrici di wild card siano state tutte sconfitte. Ciò significa che per il sesto anno di fila nessuna squadra di wild card potrà arrivare a giocarsi il Super Bowl. Un trend in netto contrasto col passato, quando dal 2000 in 9 anni su 13 almeno una squadra era riuscita ad arrivare alla partitissima. Insomma, il fattore campo conta eccome.
ADAM VINATIERI
Nevicava tanto durante il Divisional AFC del 2001, quando un calcio da 45 yard diede il via alla leggenda di Adam Vinatieri. Nevicava – anche se molto meno – pure sabato scorso in Missouri, quando però il GOAT dei kicker stavolta è stato tutt’altro che clutch. Il #4 dei Colts ha infatti sbagliato sia un extra point che un field goal, due errori rarissimi per lui. Per la cronaca, Vinatieri era 70 su 70 negli extra point ai playoff e l’errore da 21 yard il calcio più corto mai sbagliato in tutta la carriera. Arrivato alla 32ª partita in postseason, secondo all-time dietro all’ex compagno Brady, il 46enne Vinatieri potrebbe aver giocato l’ultima partita della carriera. E così come tutto iniziò con la neve, tutto rischia di finire, purtroppo su una nota negativa, sempre nella neve.
ALSHON JEFFERY
È giunta al termine la clamorosa e per molti versi impensabile cavalcata dei Philadelphia Eagles versione playoff. Dopo essere partiti a razzo con un intercetto e 14 punti segnati, Philly ha subito la rimonta dei New Orleans Saints, imbattuti e imbattibili al Superdome. Principale indiziato è Alshon Jeffery, autore di un banalissimo drop poi intercettato comodamente dalla difesa gigliata. Un tempismo davvero infausto per commettere il primo drop in carriera ai playoff. Ma internet, fetente fino al midollo, ha immediatamente riesumato le sue dichiarazioni di Week 13 in cui si era auto-eletto il giocatore con le mani migliori in NFL. Quando si dice le ultime parole famose.
MVProf