Il sorpasso
LeBron ha superato Jordan per punti segnati in stagione
Chiunque negli ultimi trent’anni abbia preso in mano una palla arancione a spicchi ha sognato di poter diventare like Mike. Non fa eccezione un ragazzetto del nordest Ohio che idolatra il giocatore col 23 e sbava davanti alle vetrine dei negozi che vendono le sue iconiche scarpe col logo Jumpman. A diversi anni di distanza, quel ragazzo è cresciuto fino a diventare LeBron James e da ieri sera il suo idolo lo ha addirittura superato. Durante il secondo quarto della gara contro i Denver Nuggets, il layup segnato da King James gli è valso il sorpasso per numero di punti in regular season rispetto a Michael Jordan. Chiusa la partita con 31 punti totali, LBJ si è ora assestato a 32,311 punti totali, superando così MJ fermo a 32,292. Il record di punti posiziona ora il re al 4° posto della classifica all-time, preceduto da Kobe Bryant, Karl Malone e il primatista assoluto Kareem Abdul-Jabbar. A inizio 2018 LBJ era entrato nell’esclusivo club dei 30mila, fra i quali Dirk Nowitzki è l’unico altro giocatore ancora in attività. Lo scorso novembre poi aveva superato un’altra leggenda come Wilt Chamberlain.
Ma il sorpasso effettuato su Jordan ha di certo un sapore ben diverso. Come ricordato da LeBron nel post-partita, il 23 originale ha sempre rappresentato per lui un modello di eccellenza da ammirare e imitare fin da quando era un bambino come tanti in quel di Akron. “I watched him from afar, wanted to be like MJ, wanted to shoot fadeaways like MJ, wanted to stick my tongue out on dunks like MJ, wanted to wear my sneakers like MJ.” Cresciuto senza padre, Jordan è diventato una sorta di figura paterna per lui. E a 16 anni ebbe modo finalmente di incontrarlo per la prima volta, un’esperienza che lui stesso definisce tuttora “godly,” divina. In campo, i due non si sono mai incrociati, visto che Jordan ha appeso le sneaker al chiodo nel 2003, la stagione precedente allo storico draft di LeBron, Wade, Bosh e ‘Melo. Ma in un certo senso, MJ non lo ha mai lasciato, essendo negli anni passato da idolo a fantasma da acchiappare. E non a caso Jordan era con lui anche ieri sera – non seduto allo Staples, ma nella scritta sulle sue scarpe “Thank you M.J. 23” e il disegno di una corona.
Raggiungere un tale traguardo è significativo anche per il tipo di giocatore che LeBron si è sempre definito, ovvero un “pass-first guy.” In altre parole, chi cerca sempre la giocata giusta, anche quando questa è un assist piuttosto che un tiro forzato. Ora davanti restano tre mostri sacri del gioco. Kobe, che più di lui è riuscito a imitare Jordan in ogni aspetto, Malone, la cui miriade di punti compensa in parte l’assenza di titoli, e Kareem, proprietario del tiro più letale della galassia. Per arrivare al trono di Jabbar, a King James servono altri 6,076 punti. LBJ ha tenuto in carriera 27.2 punti di media a partita e, realisticamente, i suoi numeri scenderanno nei prossimi anni. Immaginando comunque una media sui 20 punti e almeno 70 partite giocate all’anno, il gap con l’altra leggenda dei Los Angeles Lakers potrà essere colmato in circa quattro stagioni, quando LeBron avrà 38 anni. Un primato davvero inimmaginabile per il figlio con le orecchie a sventola di Gloria Marie James che da piccolo poteva solo permettersi di fantasticare di diventare come Mike.
MVProf