Antipasto d’estate

I playoff saranno un’importante cartina tornasole per il futuro di molte star

Sebbene i playoff NBA proseguano più combattivi che mai in questi giorni, l’avvicinarsi inesorabile della free agency ci obbliga a proiettarci già da ora all’estate. Stando alla lista di HoopsHype, ben 15 dei 24 top free agent del 2019 sono attualmente impegnati ai playoff con le rispettive squadre. Dal punto di vista delle franchigie, i Golden State Warriors sono la squadra che rischia di subire le perdite più ingenti. Su Kevin Durant sembrano diffondersi voci di addio ogni settimana, ma forse la soluzione del giallo al momento non la conosce nemmeno il diretto interessato. Più delineata sembra essere la situazione di Klay Thompson, i cui segnali suggeriscono una sua permanenza a fianco del suo Splash Brother. Discorso quasi opposto per DeMarcus Cousins, approdato a Oakland col palese intento di acciuffare un anello, ma in grado di scendere in campo per sole 30 partite. I Warriors non sembrano aver scalato nemmeno di una marcia dal suo infortunio e, non potendogli offrire più di $6.4M, realisticamente andranno avanti senza di lui. Starà quindi al mercato il compito di stabilire la fiducia dei team per quanto concerne la salute fisica del centro.

Altra squadra a un importante crocevia sono i Milwaukee Bucks, con ben quattro importanti pedine col contratto in scadenza. Coach Bud è stato in grado di tirare fuori il meglio da un ottimo collettivo che esalta le doti di Giannis Antetokounmpo ed è legittimo pensare che vorrà confermare il più possibile quella squadra. Dopo aver già esteso Bledsoe in corso d’opera, il rinnovo più importante sarà quello di Khris Middleton, laKawhi Leonard Kyrie Irving free agent 2019 cui player option da $13M è bruscolini per l’All-Star. Confermare anche Brogdon, Lopez e Mirotic sembra molto complicato senza finire in luxury tax. Non va meglio ai Boston Celtics, avversari proprio dei Bucks al secondo turno. Kyrie Irving non eserciterà la sua player option da $21.3M e sonderà il mercato. I C’s hanno pronto per lui quel contrattone che non hanno voluto offrire a Isaiah Thomas, ma forse sarà Uncle Drew a scegliere altri pascoli. In tal caso, Boston potrebbe scegliere di rinnovare Terry Rozier (a sua volta in scadenza) e renderlo il titolare del futuro. Discorso diverso per Al Horford. La sua player option da $30.1M è gustosa, ma sia al centro che al GM Ainge – recentemente colpito da un malore – conviene negoziare un’estensione pluriennale prima del 30 giugno.

Ci sono poi due squadre consapevoli che i rischi presi in questi mesi avranno enormi conseguenze sull’aspetto dei rispettivi roster il prossimo anno. Quando l’estate scorsa i Toronto Raptors hanno scelto di abbandonare l’aurea mediocritas in cambio dei servizi di Kawhi Leonard (e, in misura minore, Danny Green), sapevano di correre un rischio. L’addio di The Claw, unito all’esoso opt-in estivo di Marc Gasol, metterebbe i Raps con le spalle al muro, pur nella consapevolezza di poter ripartire da zero nel 2020. Ancora più radicali sono state le mosse dei Philadelphia 76ers, che con le acquisizioni di Jimmy Butler e Tobias Harris hanno sancito la fine anticipata del Process. Il primo ha una player option che declinerà quasi certamente, mentre il secondo è UFA. A sua volta, anche il cecchino JJ Redick è a fine contratto. Mantenere tutti e tre sarebbe un salasso, anche perché l’anno successivo anche Ben Simmons passerà alla cassa. In questo senso, la maniera in cui queste franchigie concluderanno la stagione dirà molto del loro futuro. Una prematura uscita al secondo turno probabilmente indurrà squadre e giocatori a voltare pagina e dirsi addio.

MVProf

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