È tutto oro il Pipita che luccica?
Higuain è ormai un giocatore della Juventus, salvo clamorosi sviluppi. Perché può non essere l’affare che tutti sembrano già celebrare?
Stando a quanto riportato dai maggiori quotidiani sportivi italiani ed internazionali, la Juventus avrebbe raggiunto un accordo con Gonzalo Higuain per un contratto quadriennale per €7,5M annui, più pieno possesso dei propri diritti d’immagine. Trovato l’accordo col giocatore e sostenute in gran segreto le visite mediche, al DG della Juve Beppe Marotta ora non resterebbe che versare l’intero importo della clausola di rescissione di €94,7M nelle casse del Napoli. La situazione è sostanzialmente fuori dal controllo di Aurelio De Laurentiis: il pagamento della clausola da lui stesso fissata rende ogni negoziazione inutile. Con buona pace dei tifosi partenopei che bruciano le maglie azzurre numero 9 come i tifosi di OKC facevano poche settimane fa con quelle numero 35 di Kevin Durant.
I tifosi juventini stanno già stappando le bottiglie di vino buono. Dopo i colpi di Dani Alves, Pjanic, Benatia e Pjaca, Higuain va a completare una rosa che da cinque anni domina la Serie A italiana. Per la Juventus comprare giocatori di questo calibro da squadre blasonate come Barcellona e Bayern Monaco, più dirette concorrenti come Roma e Napoli è un grosso passo in avanti da chi in tempi non sospetti riceveva “grazie, ma no grazie” da Totò Di Natale. Lo scudetto numero 6 è già in cassaforte. La Champions? Non più così lontana. Ma andiamo per un attimo oltre le facili apparenze. I giorni migliori di Dani Alves sono alle spalle, e Benatia e Higuain sono ormai prossimi ai trent’anni. Ma lo scopo del presente articolo non è giudicare l’ottimo mercato della Juve nella sua interezza, ma solo il colpo-Higuain. Due delle chiavi strategiche che hanno permesso queste operazioni sono state l’adios di Morata e l’ormai imminente goodbye di Paul Pogba, due pietre miliari dei successi recenti dei bianconeri.
Dal punto di vista sportivo, l’arrivo di Higuain va a occupare il buco lasciato dalla partenza eccellente di Alvaro Morata, che è stato riacquistato dal Real Madrid esercitando il diritto di recompra. In prospettiva futura, difficile capire perché separarsi dal 23enne Morata per il 28enne Higuain. Certo, la Juve non poteva opporsi all’operazione, ma ri-ricomprare Morata sarebbe stato comunque meno costoso. Con Morata se ne vanno così 27 gol in due anni, ma è vero che con Higuain ne arrivano i 36 segnati solo lo scorso anno, record assoluto del nostro campionato. Eppure, guardando ai numeri degli anni passati in casa Juve, i successi non sono mai passati per valanghe di gol di grandi numeri 9: Vucinic, Mandzukic e Morata non erano i trascinatori di quelle squadre bianconere, ma dei terminali pronti a sfruttare un solidissimo gioco corale che partiva dalle impostazioni di Bonucci.
Dal punto di vista societario, l’acquisto di Higuain deve per forza passare dalla cessione di Paul Pogba, diretto a Manchester, sponda United. Benché la sua prestazione agli Europei di Francia sia stata tutt’altro che trascendentale, la Juventus sembra ormai convinta a cedere alla corte del Manchester United, che pagherebbe il francese una cifra fra i €100M e i €120M. Di nuovo, si tratta di cedere un giocatore di appena 23 anni, per di più un unicum fisico e tecnico senza eguali in Serie A e benché meno nell’attuale rosa della Juve. Un calcolo approssimativo quanto elementare fa capire che la quasi totalità dei ricavati dalla cessione di Pogba saranno investiti in Higuain, un giocatore in ascesa per un un giocatore per forza di cose destinato ad una flessione.
Per non essere bollati come un “rosiconi,” meglio completare questa analisi in maniera marzulliana, dando una risposta alla domanda stessa posta in precedenza. Sì, anche senza Pogba, la Juventus 2016-17 è più forte della Juventus 2015-16 e anche della finalista di Champions versione 2014-15. La società di Agnelli pare essersi decisa a colmare il grosso buco avuto fin dalla partenza di Zlatan Ibrahimovic. Sebbene resti vero che un grande 9 non sia per forza necessario per la conquista dei grandi trofei internazionali (ma il Barça ha Leo Messi), è comunque vero che sia un grande aiuto. Negli ultimi anni fondamentali alla conquista della Champions League sono stati gli apporti di Didier Drogba al Chelsea di Di Matteo, quelli di Diego Milito al triplete dell’Inter e ovviamente di Cristiano Ronaldo al Real Madrid in due occasioni distinte. Per questo motivo, pare che la Juventus sia pronta ad investire nell’oggi, sacrificando una fetta del domani; questa mossa è resa possibile da una programmazione avanti di anni rispetto alle dirette inseguitrici (ed eoni rispetto al Milan). Ormai è chiaro che vincere in Italia è come rubare le caramelle a un bambino e il prestigio internazionale è il tassello che manca per mettere questa squadra nell’élite mondiale. E pensate se la Juventus resistesse all’assalto dello United e tenesse Pogba per un altro anno, per massimizzare le sue possibilità. A quel punto, la Vecchia Signora sarebbe favorita per la Champions al pari del Barça. La conquista della coppa dalle grande orecchie, che sfugge dal lontano 1996, potrebbe a quel punto giustificare un’operazione con limitato orizzonte temporale come quella di Higuain.
MVProf