Guida ai Playoff NBA 2017 – semifinali

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Pur con qualche patema di troppo, il primo turno ha rispettato la maggioranza dei pronostici, ma ora quello successivo potrebbe non seguire lo stesso copione

EASTERN CONFERENCE

(1) BOSTON CELTICS – (4) WASHINGTON WIZARDS

“If you don’t stand up to it, those guys will punk you.” Jae Crowder e i Boston Celtics saranno con la guardia alta domenica pomeriggio quando per primi inaugureranno il secondo turno di playoff, quello delle semifinali di conference. Il requiem dei Celtics sarà anche stato prematuro, ma, pur effettuata la rimonta da 0-2 a 4-2 – specialità di cui d’altronde le squadre bostoniane sono le massime esperte –  resta la proclamazione quasi unanime di seed #1 più debole di sempre. Le crepe di Boston sono emerse contro i Bulls e il backcourt dei Washington Wizards formato da Wall e Beal è pronto a sfondare il muro verde una volta per tutte. Questo sarà sicuramente un problema tutto di Isaiah Thomas e della sua fase difensiva: secondo ESPN Stats and Information, nelle 4 partite stagionali contro Washington i Celtics hanno concesso 6.3 punti in più con IT in campo e una percentuale da 3 che da 29.2% saliva a 38.5%. Tuttavia la crescita del compagno di ruolo Avery Bradley è una lieta notizia, essendo il veterano probabilmente la migliore guardia sui due lati del campo fra i team rimasti in questi playoff (Klay Thompson escluso). John Wall, grande protagonista fin qui coi suoi 29.5ppg in postseason, ha invece faticato nei già citati 4 scontri con Boston, arrivando appena a 17.7 a partita. I tabelloni saranno il secondo terreno di battaglia più importante e qui i Celtics potrebbero trovare un’altra spina nel fianco. Nella serie precedente sono stati capaci solo una volta di toccare quota 50 rimbalzi, cifra che i Wizards hanno invece sostanzialmente tenuto di media contro gli Hawks (49.3, per l’esattezza). Gara 1 impatterà tantissimo sul resto della serie, data la necessità di verificare la generale impressione che Boston abbia speso tanto fisicamente e mentalmente per rimontare Chicago e fare gruppo intorno a Thomas. Se Boston vuole avere una chance, dovrà sfruttare il fattore campo, con la W fin qui sempre appannaggio del team casalingo fra questi due team tra i quali non corre certo buon sangue.
PREVISIONE: Celtics 2 – Wizards 4

(2) CLEVELAND CAVALIERS – (3) TORONTO RAPTORS

I Cleveland Cavaliers hanno avuto la premura di rispettare il pronostico di C3S e spazzare via Indiana al primo turno, non senza passare attraverso rimonte storiche e grosse paure – e in questo ricordando molto i Cavs dello scorso anno nella serie contro Detroit. Un LeBron James sugli scudi (32-10-9) ha fin qui fatto passare in secondo piano una difesa che ha concesso appena meno di 109 punti a partita, dato non esaltante. Contro i Toronto Raptors c’è il forte sospetto che la difesa non sarà necessariamente costretta a salire di livello, perché l’attacco Cavs dà ancora l’impressione di poterne segnare anche solo uno in più di quello dei canadesi. Match-up da tenere sotto la lente d’ingrandimento è quello solito fra The King e… il malcapitato a cui toccherà tentare di contenerlo, primariamente quel DeMarre Carroll che ci ha già provato in due diverse incarnazioni – come membro degli Hawks prima e dei Raps poi – senza mai uscirne vincitore. Contro Milwaukee coach Casey è stato costretto a inserire in quintetto Powell al posto di Valanciunas per dare più dinamismo e i risultati gli danno ragione, benché non sia scontato che il lettone ritorni titolare in Gara 1. Nonostante ciò, l’attitudine dei Cavs di giocare senza centro tipico, ma spaziando molto con giocatori perimetrali come Love e Frye, rende la serie un altro grosso grattacapo per il coaching staff di Toronto e l’accoppiamento difensivo di Valanciunas con uno di loro. DeMar DeRozan si è caricato il Canada intero sulle spalle per evitare una pessima figura contro i giovani Bucks, ma i grossi problemi realizzativi di Kyle Lowry (appena una partita sopra i 20 punti) non sono passati inosservati e ancor meno lo saranno ora contro il dirimpettaio Kyrie Irving. Lo scorso anno queste stesse squadre si affrontarono in finale di conference e il meglio che Toronto ha saputo fare allora fu strappare due vittorie. Replicare questo “traguardo” appare più di quanto i Raps possano ad oggi aspirare.
PREVISIONE: Cavs 4 – Raptors 1

WESTERN CONFERENCE

(1) GOLDEN STATE WARRIORS – (5) UTAH JAZZ

I Golden State Warriors hanno annientato Portland in 4 tenendo una media offensiva di 119.5 punti a gara, il tutto tenendo a riposo Kevin Durant per metà della serie e rinunciando a Steve Kerr per gli ultimi due scontri al Moda Center. Per il primo si è trattato di riposo precauzionale, il che spinge a riflettere quanti altri team al mondo possono anche solo pensare di tenere a riposo una divinità sportiva del livello di KD durante la fase più calda della stagione, contando sul fatto che il resto della squadra è comunque sufficientemente attrezzata per spazzare via la concorrenza. Risposta: nessuna. Il secondo preoccupa di più, visto il passato recente di dolori cronici alla schiena. La sua prima assenza forzata ha fatto salire alla ribalta Luke Walton, ora pare il turno (e il ritorno) di Mike Brown. Rivincita contro LBJ, anyone? I Dubs troveranno ora sulla loro strada gli Utah Jazz, che hanno appena vinto la decisiva Gara 7 contro i Clippers. Si tratta di una squadra senza dubbio provata da una lunga e faticosa serie, rispetto a dei Warriors a riposo da ormai una settimana piena. I punti di forza di Utah al primo turno sono stati la stellina Gordon Hayward, il veterano Joe Johnson e in misura minore il centrone Rudy Gobert. Nonostante questi contribuiscano a fare di Utah la migliore difesa della lega (96.8ppg in stagione), Golden State a sua volta sfoggia una difesa mai così efficace come ora, con 10.3 stoppate a partita. In più, individualmente Thompson, Durant e McGee non dovrebbero avere troppi problemi a neutralizzare le rispettive controparti, avendo invece un chiaro vantaggio dall’altro lato del campo quando saranno loro ad attaccarli. Salvo infortuni gravi, altro turno senza spaventi per i vice-campioni in carica.
PREVISIONE: Warriors 4 – Jazz 0

(2) SAN ANTONIO SPURS – (3) HOUSTON ROCKETS

Houston, avremo un problema! Nonostante i numeri fantascientifici di Russell Westbrook, il duello contro gli Houston Rockets di James Harden si è risolto a favore della squadra di quest’ultimo in appena 5 gare. Della squadra, appunto, non del singolo. Che vuole essere sia un’altra frecciatina a Brodie sia un dato di fatto: contro OKC il Barba ha faticato molto dal campo, tirando ampiamente sotto il .500 in 4 partite su 5, tranne in quella Gara 3 in cui comunque prese 21 tiri e i suoi Rockets subirono l’unica L della serie. Se possibile, le percentuali da dietro l’arco sono state ancora peggiori, col .238 da 3 e una Gara 4 chiusa a 0 su 7. Se l’irsuto #13 ha sparato a salve, Gordon e Williams dalla panchina sono stati veri e propri metronomi per la regolarità con cui hanno aiutato i titolari. Sorpresa gradita Nene, che col 12 su 12 in Gara 4 ha pareggiato un record NBA dei playoff in quanto a perfetta efficienza dal campo. Il derby texano coi San Antonio Spurs regalerà una serie esaltante! Da Kawhi Leonard e i suoi 31.2ppg in questa postseason passa gran parte della sorte degli speroni, già messi alle corde dai Grizzlies in più di un’occasione. Tony Parker per ora tiene botta, mentre l’esperienza fornita da un frontcourt che può contare sul pedigree di Aldridge-Gasol-Lee avrà modo e tempo di portare a scuola novizi per questo tipo di palcoscenico come Capela, Anderson e Nene. Ciononostante, non è il tipo di serie che si decide nel pitturato, dove manca un vero e proprio dominatore. Il terreno di battaglia principale sarà dietro l’arco, dove finora ai playoff Houston ha tirato con un rivoltante 28%, figlio degli spadellamenti di Harden in primis, concedendo però solo il 31% a OKC, che bisogna ammettere è assai deficitaria in quel settore. Meglio allora guardare alla stagione regolare, quella del 36% segnato e del 34% concesso. Per gli Spurs, contro Memphis il 41% da 3 ha guidato il gruppo delle 16 squadre dei playoff, pur avendo concesso il 39%. I numeri dicono vantaggio Spurs, ma trattasi pur sempre della serie di gran lunga dal pronostico più oscuro: in stagione San Antonio ha vinto 3 scontri su 4, ma in gare che sono state decise da 12 punti di margine in totale. Difficile pensare che Harden tirerà di nuovo così male per una serie intera, ma la truppa di Pop è un pessimo accoppiamento per i razzi. Leonard è l’uomo giusto per marcare Harden, ma stavolta Beverly non potrà essere accoppiato col giocatore avversario più forte così come lo era stato contro OKC né è pensabile che Ariza possa sobbarcarsi tale compito titanico e al contempo migliorare le pessime cifre offensive prodotte fin qui. Inoltre, sarà difficile per Mike D’Antoni proporre un attacco rapido come suo solito, considerato che è invece interesse degli avversari sviluppare un lento e metodico attacco a metà campo. Se Houston fa lo split nelle prime due partite e, ancora più importante, ritrova il feeling dalla lunga distanza, la serie gira del tutto e con le bocche da fuoco in loro possesso non è da escludere che accada. Ma se è vero che i numeri non mentono, le statistiche suggeriscono che ciò non succederà per 4 gare su 7. In ogni caso, chiunque vincerà la serie avrà le credenziali per poter essere considerata una legittima avversaria dei Warriors in finale di conference.
PREVISIONE: Spurs 4 – Rockets 3

MVProf

P.S. Al primo turno C3S ha azzeccato tutte le vincitrici (meno i Clips, soliti guastafeste di un altrimenti perfetto 8 su 8), centrando nel dettaglio il risultato di 4 serie su 8. Prima di andare alla SNAI, magari segnatevi qualche appunto!

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