Gli Affari dell’Estate: Pacific Division (WEST)

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Analisi division per division di tutte le squadre della NBA

Fra parentesi sono indicati il piazzamento nella conference e il record totale dello scorso anno, in base al quale le squadre sono state classificate nel presente articolo. Le novità in quintetto sono in maiuscolo e le formazioni indicate sono solo una scelta arbitraria dei migliori cinque giocatori in ogni ruolo presenti ad oggi nel roster.

GSW (1° W @ 67-15): Curry, K. Thompson, Durant, Green, Pachulia – Coach Kerr
Innesti importanti: N/A
Cessioni importanti: N/A
Analisi: Parlare di disastro evitato è certamente esagerato, ma fra i numerosi ed eclatanti movimenti di mercato di quest’estate in NBA quanto avvenuto in sordina nella baia equivale ad aver fermato una barcollante prima tessera del domino. Con sia Steph Curry che Kevin Durant free agent, pagare entrambi il loro valore di mercato avrebbe significato compiere i sacrifici di Livingston e Iguodala, che avevano ingolosito alcuni dei rivali. Il sacrificio economico di KD ha permesso a Curry di firmare un meritato max da $201M e ai due gregari nuovi contratti rispettivamente Risultati immagini per durant fake twitterda $23.7M e $48M. A completare l’opera, sono tornati a prezzo di saldo Pachulia, West, McGee e i pochi partenti sono stati sostituiti con Casspi, Young e il rookie Bell. Tutti questi movimenti di mercato tengono i Warriors testa e spalle sopra tutti, per quanto nemmeno gli avversari siano rimasti a guardare. Le operazioni hanno alleggerito notevolmente il blocchetto degli assegni di Lacob e Guber: i Warriors pagheranno ben $42.8M di luxury tax, uno dei conti più salati per il 2017-18. Andando a cercare il pelo nell’uovo, è legittimo chiedersi che tipo di contraccolpo psicologico possa avere Durant dalle sue scappatelle social. Beccato a sparlare di OKC sotto falso nome ha fatto la figura di chi non rinuncia a mandare frecciatine all’ex-moglie pur avendo un secondo matrimonio di successo. KD si è detto provato dalla vicenda e di non aver né dormito né mangiato per i giorni successivi, rivelando una psiche più fragile di quanto non si credesse. Con un po’ di fortuna, basterà un discorsetto con Draymond Green per rimetterlo nei ranghi.

LAC (4° W @ 51-31): TEODOSIC, BEVERLY, GALLINARI, Griffin, Jordan – Coach Doc Rivers
Innesti importanti: Teodosic, Beverly, Gallinari
Cessioni importanti: Paul, Redick, Crawford, Pierce
Analisi: Nella Los Angeles che da anni aspetta il “Big One,” quello in casa Clippers è già di suo un piccolo grande terremoto. Chris Paul ha salutato tutti e se n’è andato in Texas, mentre per Blake Griffin il destino è stato opposto: confermato per altri 5 anni a $173M. Sulla legittimità della scelta si discuterà a lungo e con ogni probabilità non esisterà mai una controprova. Di positivo c’è che in cambio di CP3 è arrivato un pool di giocatori interessanti, soprattutto Beverley e Lou Williams. Il loro ruolo sarà tutt’altro che secondario, visto che anche l’altro titolare di backcourt Redick non c’è più. In casa resta l’alternativa Austin Rivers, che si gioca con Milos Teodosic il ruolo di titolare. Il serbo è stato considerato da molti fin qui “il miglior play al mondo a non giocare in NBA” e a 30 anni è arrivato finalmente il grande salto. Da Denver è arrivato Danilo Gallinari, quell’ala piccola che nell’era Rivers è sempre mancata per fare il salto di qualità. Se Teodosic riesce a non far rimpiangere troppo Paul e il Gallo riesce a restare intero, i Clippers sono una squadra assolutamente rispettabile. Il pugno che è costato all’ex Olimpia l’Europeo non è stato un bel biglietto da visita, ma ciò che avviene fuori dai confini americani per loro conta a malapena. LA è per lui la grande opportunità da non mancare per ritornare i playoff da protagonista. Tante facce nuove rende inevitabile mettere Doc Rivers sotto i riflettori: l’ormai ex presidente Clips deve dare tutto dalla panchina e dimostrare di essere il leader vero di una squadra tutta da scoprire.

SAC (12° W @ 32-50): HILL, Hield, JU. JACKSON, RANDOLPH, Cauley-Stein – Coach Joerger
Innesti importanti: Fox, Jackson, Randolph
Cessioni importanti: Gay
Analisi: Tre passi avanti e tre indietro. La squadra della capitale californiana è quantomeno viva e attiva dopo diverse stagioni di grande confusione e prigionia sotto DeMarcus Cousins. Durante l’ASG Boogie è stato mandato a NOLA per Hield, Evans, Galloway, più una prima e una seconda scelta al draft 2017. Oggi, la trade potrebbe essere riformulata così: DMC per Hield, Justin Jackson, Giles e Mason. Dopo aver faticato molto a New Orleans, Hield è addirittura entrato nel primo quintetto rookie e in 25 partite in California ha fatto intravedere più di quanto Risultati immagini per fox jackson kingsMcLemore abbia prodotto in un quadriennio. JJ arriva a Sacramento da fresco campione NCAA e, come la prima scelta De’Aaron Fox, ha espresso lampi di classe nell’ultima Summer League. Su questi tre giovani i Kings possono costruire tanto e a lungo. Veniamo ai tre passi indietro. In concreto, si tratta di tre giocatori di stampo diametralmente opposto ai tre appena citati. Il primo è il 40enne Vince Carter, che alcuni danno titolare a dispetto delle buone prestazioni del già citato Jackson. Discorso simile per George Hill, sì ben più giovane di Vinsanity, ma che toglie altrettanto spazio a Fox. Se “proteggerlo” per il primo anno può essere una mossa legittima, difficile capire perché a Hill sia stato recapitato addirittura un triennale da $57M. Ultimo della lista il 36enne Zach Randolph. Arrivato da Memphis con Carter per assumere il ruolo di mentore, non ha fatto in tempo ad atterrare in California che già è stato arrestato per possesso di circa 1kg di marijuana. Improbabile che questo bizzarro mix di gioventù e senilità porti ai playoff.

LAL (14° W 26-56): BALL, CALDWELL-POPE, Ingram, Randle, LOPEZ – Coach Walton
Innesti importanti: Ball, Lopez, Caldwell-Pope
Cessioni importanti: Russell
Analisi: Chiamatela LonzoMania o era pre-LeBron – comunque sia, i Lakers sembrano davvero sulla strada giusta. Lonzo Ball, giovane dal discusso e discutibile padre, è stato scelto con la 2ª chiamata assoluta all’ultimo draft e già gli sono state affidate le chiavi di casa. La Summer League dell’ex Bruin è stata la più chiacchierata dai tempi di LeBron James, fra prestazioni deludenti, eccezionali, tante paia di scarpe e palazzetti esauriti. Il play sembra fin qui aver confermato le aspettative, nel bene (visione di gioco unica) e nel male (difesa e tiro da fuori), in attesa di confrontarsi coi pezzi grossi del piano di sopra. Per fargli spazio è stato scaricato D’Angelo Russell e gli è stato affiancato KCP da Detroit. Da Brandon Ingram ci si aspetta una crescita decisa e soprattutto costante, specie per giustificare lo status di intoccabile assegnatogli da Magic Johnson in estate. Detto di questi giocatori, non dovrebbe sorprendere troppo se il miglior giocatore almeno a inizio stagione sarà… Brook Lopez! Arrivato quasi in maniera collaterale rispetto alla necessità di scaricare Mozgov, è una certezza da 20+7 a sera su cui i Lakers potranno contare nei momenti di incertezza. Fra i giocatori in rampa di lancio ci sono anche Clarkson, Nance e Randle, senza contare i baby Zubac, Kuzma e Caruso. Qualunque cosa veterani come Deng e Bogut potranno dare alla causa può rivelarsi importante. Esiste un’importante fazione che sostiene che i Lakers possano avere una chance di agguantare i playoff, anche se realisticamente non è questo l’anno giusto. Nel 2018 potrà finalmente partire la corte (lecita) a Paul George, cui potrebbe accodarsi LBJ in una mossa a sorpresa, ma non troppo. I giallo-viola saranno ancora poco vincenti, ma senz’altro divertenti.

PHX (15° W 24-58): Bledsoe, Booker, JO. JACKSON, Chriss, T. Chandler – Coach Watson
Innesti importanti: Jackson
Cessioni importanti: 
Analisi: Se i Warriors lotteranno per diventare campioni in back to back, i Suns sono a loro volta i favoriti, ma per arrivare ultimi per il secondo anno di fila. La squadra è un mix male assortito di esperienza e gioventù. Dei primi fanno parte Dudley e Chandler, nemmeno troppo più vecchi di coach Watson e che per certi versi sembrano dei nonni in confronto alle nuove leve. I 66 anni che hanno in due sono più di quante primavere abbiano visto insieme Booker, Chriss e Jackson, i tre giocatori più interessanti in Arizona. Il primo è reduce dai 70 punti segnati lo Immagine correlatascorso anno contro Boston, ma prima di parlare di nuovo Kobe c’è molta gavetta da fare. Chriss ha vissuto un’estate fra alti e bassi, mentre sull’ex Kansas conta molto il management dei Suns, specie dopo una Summer League da 17.4 punti e 9.2 rimbalzi. A 27 anni Bledsoe continua a lottare contro i guai fisici ed è da capire quanto i tifosi di Phoenix siano contenti di averlo ancora in squadra. L’ex Clipper era infatti una delle chiacchierate contropartite per arrivare a Kyrie Irving. Male non rinunciarci se il pacchetto avesse dovuto includere Bender, legittimo se Josh Jackson andava sacrificato. Dragan Bender si è rivelata fin qui una scelta molto meno azzeccata, non che Alex Len abbia fatto di meglio. Per Knight stagione chiusa ancora prima di iniziare per lo sfortunato ex Pistons e Bucks. Escluso Bledsoe, il potenziale nucleo di sei giovani citati sono stati tutti scelti fra la 4 e la 13, ennesima dimostrazione che avere scelte alte non equivalga necessariamente ad assicurarsi un futuro campione. Non che ciò fermerà Phoenix dal provarci ancora e ancora.

MVProf

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