Paul George resta a OKC
La decisione di PG13 di rimane a Oklahoma City apre a scenari inaspettati
La prima tessera del domino a cadere in questa tanto attesa free agency NBA è stata quella di Paul George. Dopo aver annunciato giovedì la volontà di uscire dall’ultimo anno di contratto, PG13 ha scelto di rimanere agli Oklahoma City Thunder con un max contract di 4 anni a $137M. Il giocatore ha annunciato la sua decisione ad una festa organizzata dal compagno di squadra Russell Westbrook in suo onore. La mossa è sorprendente sotto diversi aspetti. La ragione principale del suo addio agli Indiana Pacers di un’estate fa era stata la sua decisione (apparentemente) irremovibile di non rinnovare il contratto in scadenza al fine di tornare nella sua città natale di Los Angeles. A posteriori, Indy ha comunque capitalizzato un’ottima trade portandosi a casa Oladipo e Sabonis, ma è evidente che qualcosa nella mente del giocatore è cambiato. Iniziamo con l’analizzare cosa ci sia di diverso ora rispetto allo scorso luglio, partendo con la situazione in casa OKC. Dal lato sportivo, i risultati ottenuti da George nel primo anno ai Thunder sono stati deludenti.
A livello di squadra, ha registrato un record di 48-34 e una mesta uscita dai playoff al primo turno. A livello personale, ha fatto registrare numeri più bassi in quasi ogni dato statistico rilevante rispetto all’anno precedente. Le prospettive future, poi, sono tutte da decifrare. Lo scorso anno le critiche piovute sui Thunder erano incentrate su un allenatore poco capace, una stella troppo dominante col pallone e un ex-All Star avulso dal gioco. 365 giorni dopo Billy Donovan è ancora il coach, Westbrook non ha ancora ricevuto la visita del fantasma di Bob Cousy e Carmelo Anthony ha deciso di trattenersi in città un altro anno. Il suo recente opt-in da ben $27.9M non è passato certo inosservato. Sommando ad esso i freschi ritorni di PG13 e Jerami Grant (3 anni a $27M), OKC si ritrova con un monte salari di $156M per 11 giocatori a roster e una luxury tax record da $130M.
C’è però un modo più positivo di guardare il quadro generale. Nelle ultime ore si sono rincorse le voci del possibile addio di Anthony, peraltro non presente al suddetto party per George. Nella migliore delle ipotesi, rinunciare al giocatore permetterebbe al team di risparmiare fino a $91M in tasse. Una trade appare oggi improbabile, salvo l’intervento di team kamikaze tipo i Nets con Mozgov l’anno scorso. In caso di buyout, ‘Melo finirebbe invece fra i free agent. Anche nell’ipotesi di doverne assorbire a pieno il contratto quest’anno, dall’estate 2019 i Thunder avrebbero la possibilità di firmare un ottimo pezzo di contorno al solido nucleo di Russ-PG13-Adams-Roberson, tutti ancora sotto contratto. Quel che è certo è che la scelta di PG13 di restare in Oklahoma racconta anche della situazione poco limpida dei Los Angeles Lakers, cui Paul George non ha concesso nemmeno un meeting esplorativo. A cosa imputare la significativa diminuzione di appeal?
È possibile che il prodotto di Fresno State volesse indossare la maglia dei giallo-viola quando ancora l’arrivo di LeBron James nello stesso team sembrava poco più di una fantasia. Ora che ciò appare uno scenario più che realistico, PG13 potrebbe aver ritenuto la sua presenza incompatibile con quella del Prescelto. Che si tratti di motivazioni tecniche e/o di immagine sarebbe una presa di posizione davvero perentoria. Esiste anche la possibilità che il tanto decantato piano di Magic Johnson per unire PG13 e LBJ a Kawhi Leonard sia più frutto di suggestioni giornalistiche che un progetto mai davvero in rampa di lancio. Il che significa che, oltre a George, i Lakers rischiano di perdere anche un importante leverage nella corsa a Leonard. Ora che gli altri 28 team hanno legittime ragioni per ritenere una trade per Kawhi non necessariamente un noleggio di un anno e potrebbero creare concorrenza ai Lakers con proposte più appetibili per gli Spurs. Come detto, il primo nome importante ha fatto la sua scelta e solo i prossimi giorni delineeranno tutte le conseguenze per il resto della lega.
MVProf