Cover Four – Week 15
Ogni settimana tratteremo quattro spunti di riflessione più o meno seri donatici dalla National Football League
FINALE MOZZAFIATO A HEINZ FIELD
Uno dei finali più incredibili di sempre hanno incoronato la bellissima partita fra Pittsburgh Steelers e New England Patriots, non solo una sfida fra le due principali (e uniche) corazzate della AFC, ma una vera prova di forza in vista dei playoff. Sotto la pioggia di Heinz Field, gli Steelers vengono caricati dallo sfortunato Ryan Shazier presente nei box mentre brandisce una Terrible Towel per esorcizzare gli avversari, quei Patriots usciti vittoriosi in 10 degli ultimi 12 incontri contro di loro. La partita inizia con due touchdown inframmezzati da un field goal per parte e il punteggio a metà terzo quarto vede Pittsburgh avanti 17-16, punteggio sparigliato da un extra point sbagliato. La partita svolta quando Tom Brady commette un errore atipico e forza un banale intercetto, il primo contro Pittsburgh dal 2005. Le’Veon Bell punisce l’errore altrui spingendo il pallone in end zone, mentre Burkhead e Brown finiscono KO. Dopoché il calcio di Gostkowski accorcia il gap, Brady si ritrova il più classico dei drive decisivi nei suoi sapienti polpastrelli: 2 minuti, 5 punti da recuperare e 77 yard da percorrere. 69(!) di quelle 77 le produce il solo Rob Gronkowski (al rientro da una squalifica-farsa) vero uomo in più con tre ricezioni consecutive che portano il conto di serata ad un nuovo career high da 168 yard. Ci poi pensa Lewis, già eroe del Super Bowl LI, convertire le giocate nel touchdown del sorpasso per 27-24. 56″ da giocare e partita finita? Niente affatto. Ben Roethlisberger trova subito JuJu Smith-Schuster per 69 yard e riporta i suoi a ridosso dell’end zone avversaria. E qui ecco il momento clou del match. Big Ben trova Jesse James per quello che sembra il touchdown del controsorpasso, ma il booth review ribalta la chiamata da TD a incompleto, causando enormi polemiche. Il fatto che il pallone penetri la linea di end zone è irrilevante ai fini della decisione, non essendo un’azione di corsa. Come in una qualsiasi ricezione, la discriminante è mantenere il possesso fino al contatto col terreno e James allungandosi verso l’end zone si fa scivolare il pallone. Invece di accontentarsi del field goal del pareggio, Big Ben finge la spike e lancia invece una pericolosa slant per Eli Rodgers. Purtroppo per lui, il pallone carambola in aria e finisce presa di Duron Harmon per l’intercetto che pietrifica lo stadio e manda in visibilio Brady e tutti i Patriots (Belichick escluso, non sia mai). Pats campioni della AFC East e Steelers raggiunti in classifica a 11-3, in attesa di un possibile rematch valevole per l’accesso al Super Bowl LII.
CHI È VIVO…
La stagione 2017 è ormai agli sgoccioli e proprio per questo ciascuna delle ultime tre partite da giocare sono più che mai decisive per delineare le ultime posizioni utili per i playoff. Con la Week 15, insieme ai Patriots anche i Minnesota Vikings e i Jacksonville Jaguars hanno messo in cassaforte il proprio posto ai playoff, dopoché Steelers e Eagles erano stati i primi a farlo settimana scorsa. Nello specifico, tutte queste sono già certe di essere campioni della propria division, tranne i Jaguars. Questi infatti hanno sì un vantaggio di due gare sui Tennessee Titans, ma la corona della AFC South potrebbe venire assegnata solo dopo scontro diretto in Week 17. In AFC West le nuvole si stanno diradando per i Kansas City Chiefs, che con due vittorie consecutive hanno messo una pezza ad un’emorragia da 6 L in 7 gare. A completare il sestetto che al momento sarebbe qualificato alla postseason ci sono i Buffalo Bills, che dal ritorno da titolare di Tyrod Taylor hanno portato a casa 3 W nelle ultime 4. Le possibilità dei Bills di interrompere un’assenza dai playoff che dura dal 1999 verranno messe a dura prova in Week 16 dai Patriots. In NFC, la lotta a tre in NFC South resta apertissima: la situazione al momento vede Carolina Panthers e New Orleans Saints appaiate, mentre gli Atlanta Falcons seguono ad una partita di distanza, con tutte e tre al momento qualificate alla postseason. Pur essendo in terza posizione, Atlanta è in totale controllo del proprio destino. Le ultime due partite infatti la vedranno confrontarsi proprio prima con una e poi con l’altra, di modo che una doppia vittoria garantirebbe ai vice-campioni il primo posto in division. Il quarto e ultimo posto utile al momento appartiene ai Los Angeles Rams, profusisi in un allungo forse decisivo in NFC West, la cui conquista matematica è solo questione di tempo. Per il 31enne coach McVay un record personale: è il più giovane coach a vincere almeno 10 partite al debutto in panchina dal 1937.
…E CHI È AGONIZZANTE
Ed è proprio dall’NFC West che riprendiamo le fila del discorso. L’allungo di cui sopra è arrivato proprio domenica a discapito dei Seattle Seahawks. Questi si giocavano tanto e una vittoria avrebbe significato pareggiare il record dei Rams e virtualmente sopravanzarli in virtù degli scontri diretti. Invece è arrivata una batosta memorabile. Todd Gurley ha condotto i suoi con ben 4 TD, mentre il candidato all’MVP Russell Wilson finiva malmenato dalla difesa del sapiente DC Wade Phillips. Legati dal medesimo record di 8-6 sono i Dallas Cowboys, con le due squadre destinate ad incrociarsi settimana prossima in un duello con l’acqua alla gola: chi perde è automaticamente fuori, chi vince tiene il cerino acceso ancora per un po’. Discorso simile per i Detroit Lions, che devono sperare in collassi altrui per vedere riaccendere le proprie speranze, cosa che i Green Bay Packers hanno ormai abbandonato, sconfitta contro Carolina. Passando all’AFC, i giochi sembrano più delineati. Delle quattro squadre con record 8-6, i Baltimore Ravens si ritrovano con la pagliuzza più corta in mano e fuori dal treno dei playoff. Ma solo al momento. Se riusciranno nel non proprio proibitivo compito di vincere contro Colts e Bengals, avranno diritto ad un posto ai playoff in virtù del tiebraker contro Buffalo. A seguire con una partita di distanza troviamo i Los Angeles Chargers. Le saette hanno sprecato un’immane opportunità nella partita persa sabato sera contro KC. La partita che poteva portarli al primo posto in division è stata costellata di errori e malintesi, ed è realisticamente costata alla squadra il posto ai playoff. Raiders e Dolphins restano nei paraggi, ma senza velleità. Matematicamente già eliminati Jets, Bengals, Broncos, Texans, Colts e Browns (AFC) e Redskins, Cardinals, 49ers, Bucs, Bears e Giants (NFC).
CONTENDER O PRETENDER? (PARTE 4)
Per finire, torniamo ad approfondire le dinamiche di potere all’interno della NFC South. Negli ultimi anni i Panthers hanno vissuto su delle discrete montagne russe: record di 15-1 in un 2015 straripante, 6-10 in un 2016 davvero deludente. Il 2017 è finora un anno che ha visto un mix di queste due anime della squadra. 5 vittorie nelle prime 4 partite, tra cui il saccheggio del Gillette Stadium ha un peso specifico non indifferente. Poi un’inspiegabile sconfitta contro i Bears e tante partite punto a punto vinte solo nel finale. L’altalena di prestazioni ha coinvolto anche il QB Cam Newton, due partite con 3 INT, ma anche due con 4 TD e un rating che di settimana in settimana balzava da 43.8 a 130.8, da 59.8 a 107.5. La difesa che era stata il tallone d’Achille dello scorso anno è notevolmente migliorata, ma con 20.4 punti concessi a partita è una delle peggiori all’interno del gruppo delle squadre da playoff. Il record odierno di 10-4 è il terzo migliore in NFC, eppure non abbastanza per assicurare ancora a Carolina la certezza di ricevere il biglietto di invito per partecipare alla caccia grossa in gennaio. A gettare ulteriore scompiglio è arrivata la notizia che il proprietario Jerry Richardson è sotto investigazione per i suoi comportamenti sul luogo di lavoro. Ci sono diverse testimonianze che raccontano di come l’81enne proponesse alle proprie impiegate di far loro la ceretta, farsi fare massaggi ai piedi, senza parlare dell’uso di epiteti razzisti. Fino a settimana scorsa tali contenziosi erano stati risolti con profumati risarcimenti a condizione che i fatti rimanessero anonimi. Da quando Sports Illustrated ha dato per primo notizia di un’investigazione su Richardson, molti dettagli imbarazzanti sono emersi. L’uomo il cui ego lo ha portato ad erigere una statua di sé fuori dal Bank of America Stadium di Charlotte ha poi deciso spontaneamente (si fa per dire) di mettere in vendita il team. Il rapper Sean Combs – in arte Diddy – si è detto interessato, benché il valore della squadra di circa $2.3 miliardi superi di molto le tasche pur profonde dell’uomo precedentemente noto come Puff Daddy. Tanto, troppo rumore di fondo per immaginare che i zigzaganti Panthers possano dirsi tra i favoriti per il Super Bowl LII.
MVProf