Colpo doppio Clippers
L’arrivo di Leonard e George ai Los Angeles Clippers rivoluziona l’NBA
Ecco spiegato il perché del forte terremoto che ieri ha scosso la California. L’epicentro è infatti da ricercare all’interno della stanza dei bottoni dello Staples Center, dove i Los Angeles Clippers hanno messo in atto una doppia manovra destinata a cambiare il panorama dell’intera lega. Pur essendo stati visti da molti come i terzi incomodi, i Clippers sono usciti vincitori nella lunga rincorsa a Kawhi Leonard, che, dopo quasi una settimana di viaggi e colloqui fra Stati Uniti e Canada, ha accettato il contratto da 4 anni a $141M proposto dalla franchigia di Ballmer. Conditio sine qua non per tale prestigiosa firma è stata un’altra operazione portata avanti in parallelo e sotto traccia. Gli stessi Clippers hanno infatti eseguito una mastodontica trade per assicurarsi Paul George: per arrivare al 6 volte All-Star, è stato necessario sacrificare Danilo Gallinari e Shai Gilgeous-Alexander, più 3 delle proprie prime scelte (2022, 2024 e 2026), 2 prime scelte di Miami (2021 e 2023) e due pick swap (2023 e 2025).
La caccia a Kawhi è stata di sicuro il tema più caldo di tutta l’estate, con tre squadre in lotta e tutte con argomenti validi. I Toronto Raptors potevano offrire l’usato garantito di una squadra reduce dal trionfo alle Finals, oltre a un’intera nazione di fanatici ai suoi piedi e più soldi di tutti. Ai Los Angeles Lakers, dove aveva richiesto di essere scambiato un anno fa, avrebbe invece massimizzato le proprie chance di titolo per gli anni a venire. C’erano poi i Clippers, che da par loro garantivano il miglior management non solo delle tre, ma forse dell’intera lega. Il quasi totale ermetismo di Kawhi ha lasciato i cosiddetti esperti e le loro fonti a brancolare nel buio per giorni: così, alcuni erano convinti al 99% che sarebbe tornato a Toronto, mentre altri sentenziavano che fosse ormai tutto fatto con i Lakers. Certo, ai giallo-viola, Leonard avrebbe formato con LeBron James e Anthony Davis il più formidabile terzetto mai visto in NBA, ma la volontà dell’ex Spurs era lottare contro questi ultimi e non con loro. Ai Clippers serviva allora organizzare una mega trade storica.
A livello di roster, i Clips sapevano di non poter rivaleggiare con le altre due pretendenti. Stando a Woj, nei giorni precedenti la franchigia aveva provato a imbastire trade per Bradley Beal e Jrue Holiday, salvo ricevere dalle rispettive squadre un secco niet. È stato allora Kawhi stesso a prendere in mano il recruiting del suo futuro socio. La prima scelta dell’ultimo Finals MVP era nientemeno che Kevin Durant; contattato personalmente da Leonard per convincerlo a raggiungerlo a Los Angeles, KD si sarebbe detto lusingato, ma ormai in parola con i Brooklyn Nets. La seconda chiamata è allora stata indirizzata a Paul George, che ha immediatamente informato gli Oklahoma City Thunder della propria volontà di essere scambiato a LA. Non va scordato che lo stesso PG13 non solo condivide con Kawhi le origini californiane, ma aveva anche cercato di approdare nella città degli angeli non più tardi di due anni fa. I Raptors hanno provato a frapporsi fra le parti in extremis e portare in Canada sia PG13 che addirittura Russell Westbrook.
Giunti al redde rationem, Masai Ujiri si è però tirato indietro: troppo ingenti i costi e i rischi associati alla trade. A quel punto, la palla è passata interamente nella metà campo dei Clippers, dove Mr. Logo ha fatto di nuovo centro. Dal loro punto di vista, separarsi dal promettente SGA e da un capitale di prime scelte fino alla metà abbondante della prossima decade era una decisione che avrebbe cambiato la storia della franchigia. In un senso o nell’altro. Certo, da un lato lo scorso anno la squadra era riuscita a vincere 48 partite contando in gran parte sul contributo della coppia Gallo&Tobias (almeno prima della sua trade), ma poter trasformare i due nella coppia Leonard&George con un’unica trade era un’occasione troppo ghiotta. Il fatto di mettere i bastoni nelle ruote ai cugini dei Lakers era la ciliegina sulla torta. Ironicamente, la scorsa estate questi avevano sognato di unire King James a Kawhi e George, mentre ora se li ritrovano in casa loro, ma con un’altra maglia. La lotta per la supremazia di LA e dell’intera lega si è appena fatta esaltante.
MVProf