C3S presenta: I premi Oscar della NBA
La sera del 26 febbraio Hollywood si veste in abito lungo o smoking per la consegna degli ambiti premi Oscar: allora divertiamoci ad assegnare i nostri personali Oscar all’NBA per questa prima parte di stagione
MIGLIOR FILM
NOMINATION: Warriors, Cavaliers, Rockets, Spurs, Celtics, Raptors
Iniziamo col premio più ambito e che premia gli sforzi collettivi di tutte le persone coinvolte nella realizzazione del progetto. Per l’NBA, quel premio non può che essere il Larry O’Brien Trophy. Più che la consegna di un premio, in questo caso al massimo si può parlare di indicazione della squadra che ha le maggiori possibilità di alzarlo a giugno.
AND THE WINNER IS: Warriors! – Sono in linea per diventare la squadra più rapida di sempre a centrare i playoff; non dominanti in difesa, ma devastanti in attacco. Restano i favoriti.
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
NOMINATION: L. James, K. Durant, R. Westbrook, J. Harden, I. Thomas
Detto anche MVP – qui la transizione cinema-NBA è davvero facile. Così come un ottimo attore può a volte salvare una produzione mediocre, così un ottimo cestista può fare tutta la differenza del mondo, molto più di qualunque singolo in ogni altro sport di squadra.
AND THE WINNER IS: J. Harden! – Scelta forse inaspettata, ma ponderata. Il Barba è l’eroe che non ti aspetti, l’attore promettente che si eleva al livello dei maestri. Chapeau.
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Beh, complesso trovare in NBA una figura femminile che possa dirsi tanto decisiva quanto la controparte maschile. Senza andare a scomodare la WNBA, vince la categoria in maniera bulgara Jeanie Buss, co-proprietaria e responsabile dell’area business dei Los Angeles Lakers. Il suo forse intempestivo (tardivo? affrettato?) terremoto portato ai piani alti della società giallo-viola è risultato nella discussa assunzione di Magic Johnson come presidente della franchigia. Nel bene e nel male, complimenti alla signora per il sangue freddo nel licenziare il fratello.
AND THE WINNER IS: Jeanie Buss!
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
NOMINATION: L. Williams, E. Gordon, A. Iguodala, Z. Randolph, J. Crawford
Non è stato ingaggiato per essere lui il centro dell’attenzione, ma nei momenti in cui appare sullo schermo riesce a rubare la scena e avere pari dignità del protagonista. È quanto si può dire del sesto uomo di ogni quintetto NBA. Come per altri premi, ne viene riconosciuto uno ufficiale a fine stagione, ma alcuni giocatori si sono già da tempo distinti dal branco.
AND THE WINNER IS: E. Gordon! – Forse in una competizione ufficiale i Rockets terzi a ovest non avrebbero le credenziali per portarsi a casa due tra i premi principali, ma singolarmente Gordon non si può discutere, che con quasi 20pts di media a partita è risbocciato a Houston.
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Vale il discorso di quanto detto per la migliore attrice. Con una licenza poetica auto-fornitaci, usiamo questo spazio per celebrare la squadra di basket femminile di NCAA delle UConn Huskies. Allenate dal guru Geno Auriemma, le Huskies sono imbattute da 103 partite consecutive. Nel mentre, hanno vinto 100 partite in doppia cifra, 58 con almeno quaranta punti di margine e due titoli a dare ancor più senso al record. Perché “non protagoniste”? Perché il vero protagonista è il sistema stesso: senza nulla togliere alle singole giocatrici, cambiano le interpreti, ma il risultato no. Monopolio al limite del tirannico.
AND THE WINNER IS: UConn Huskies!
MIGLIOR REGISTA
NOMINATION: D. Casey, G. Popovic, B. Stevens, S. Kerr, T. Lue, M. D’Antoni
Con la sua direzione sapiente riesce ad orientare sulla scena un gruppo di attori che senza di lui brancolerebbe nel buio. L’allenatore NBA è a tutti gli effetti il regista di una squadra, il cui compito di trarre il meglio possibile dal materiale umano fornitogli dalla società può avere un fortissimo impatto nel destino della squadra stessa.
AND THE WINNER IS: S. Kerr! – Avrà anche i giocatori più forti e la società più salda, ma inserire in una macchina da 73 vittorie un pezzo da novanta come KD è tutt’altro che facile. Kerr è stato saggio nel lasciare che fossero i giocatori a prendere le misure, con Curry a fare gli onori di casa e ora KD a lasciare le redini al due volte MVP.
MIGLIOR FILM IN LINGUA STRANIERA
NOMINATION: D. Nowitzki, M. Gasol, R. Gobert, G. Antetokounmpo, K. Irving, K. Porzingis
Serviranno anche i sottotitoli per capirli, ma quando c’è poesia si parla tutti la stessa lingua. Perdonerete la licenza, ma la migliore transizione fra Oscar e NBA in questo caso risiede nell’identificare il miglior giocatore straniero. Non essendoci un premio ufficiale riconosciuto dalla lega, questa discussione ogni anno genera molte discussioni.
P.S. Si è unilateralmente scelto di non considerare i canadesi come stranieri.
AND THE WINNER IS: G. Antetokounmpo! – Fresco di prima selezione all’All-Star Game, il Greek Freak dal nome impossibile sta ormai arrivando a toccare vette che fino a poco fa sembravano solo il sogno di un grande ottimista. Forse fra un anno o due sarà nella lista insieme coi più grandi.
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:
NOMINATION: B. Myers, D. Griffin, D. Ainge, D. Morey, S. Presti, M. Ujiri
Chi sono gli sceneggiatori se non dei moderni Cyrano de Bergerac, persone intelligenti, ma brutte che scrivono storie bellissime per attori belli, ma stolti? E chi sono i General Manager se non coloro i quali che dall’ombra orchestrano successi a tavolino per poi raccogliere le briciole del successo, ma la pronta gogna dell’insuccesso? Piaccia o meno, questa è la vita del GM.
AND THE WINNER IS: D. Ainge! – In un mercato estivo di spese pazze e in un mercato invernale di pessimi affari, Ainge resta come il saggio seduto sulla riva del fiume ad aspettare il cadavere del nemico – aka il declino di LeBron. Fino ad allora, calma Zen.
MIGLIOR ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO
NOMINATION: G. Hill, K. Durant, P. Gasol, D. Wade, A. Horford, D. Howard
“Mi è piaciuto più il libro che il film” è la classica affermazione di chi dice una cosa sapendo di andare sul sicuro facendo la parte dello pseudo-intellettuale. Nonostante paia un’ovvietà, spesso non è facile trarre un buon film da un buon libro; allo stesso modo, non è scontato che un buon atleta si integri in una buona squadra in maniera veloce ed efficace. Questa categoria, dunque, premia chi in estate ha cambiato squadra e il cui contributo ha subito portato un visibile miglioramento al suo interno.
AND THE WINNER IS: K. Durant – A parte KD e i pochi nomi salvabili, sarebbe stato molto più semplice individuare i pessimi abbinamenti squadre-giocatori rispetto a quelli più riusciti… Per Durant vale quanto detto a proposito di coach Kerr.
MIGLIORI COSTUMI
NOMINATION: Pelicans, Hawks, Nuggets, Sixers, Raptors, Bucks
In NBA non ci saranno i lunghi vestiti d’epoca pre-vittoriana de “La Duchessa” o quelli distopici di “Mad Max”, ma le squadre hanno il loro modo di gridare la loro identità con uniformi colorate e che strizzano un occhio al passato. Quelle selezionate non sono per forza una novità di quest’anno, ma anzi spesso un bellissimo omaggio al passato.
AND THE WINNER IS: Raptors! – Non c’è niente da fare, la jersey viola col dinosauro resta uno spettacolo unico che riporta ai tempi di T-Mac e Vinsanity. Da tenere pronte all’uso in eterno.
MIGLIOR TRUCCO
NOMINATION: N. Noel, E. Payton, S. Adams, J. Lin, A. Davis, J. Harden
Niente make-up in senso stretto per una lega macha come l’NBA; tuttavia, lo stile è certamente una prerogativa di molti cestisti in cerca di un modo per lanciare un loro brand o anche solo per maggiore visibilità. Molti vestiti eccentrici prima e dopo la gara, ma in campo è quasi impossibile portare la propria unicità in termini di stile… a parte che nelle acconciature.
AND THE WINNER IS: A. Davis! – Talmente inguardabile da meritare di diritto questo premio. In un mondo in cui tutti imitano i capelli alla OBJ o il baffo da hipster, Davis è avanti a tutti col monociglione che si fonde col capello, quasi tipo mascherina in stile banda Bassotti
MIGLIOR COLONA SONORA
NOMINATION: Green vs Pierce, Parsons vs Blazers (feat. McCollum), Shaq vs J. McGee, Wizards vs Celtics, D. Schroder vs I. Thomas, D. Cousins vs everybody
Lo scorso anno Ennio Morricone ebbe il riconoscimento atteso da una vita, un Oscar per la colonna sonora del tarantiniano “The Hateful Eight.” In NBA purtroppo l’unica musica vera e propria è quella dell’organo che inneggia alla DE-FENSE, quindi non proprio musica per l’iPod. In realtà, la miglior musica dell’NBA non ha note, ma tanta cazzimma. Parliamo del trash talking, dell’insulto non gratuito, ma volto a innervosire l’avversario ed entrargli nella testa. Ora che Kevin Garnett e Kobe Bryant si sono ritirati, tocca ai giovani mantenere viva la tradizione.
AND THE WINNER IS: Parsons vs Blazers (feat. McCollum)! – Vittoria per una lite talmente appassionante che ha fatto giurisprudenza ed è iniziata in campo, continuata online e finita negli uffici della lega. D’ora in avanti è vietato punzecchiare gli avversari da parte degli account ufficiali dei team NBA sui social media. [Menzione speciale per John Legend, lui sì che ha cantato – eccome! – durante l’intervallo dell’All-Star Game.]
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
NOMINATION: D. Waiters (buzzer-beater), G. Antetokounmpo (poster su Curry), R. Westbrook (31+10+11/g), J. Embiid (stoppata su T. Zeller), A. Wiggins (buzzer-beater)
Non serve l’uso di green screen o di computer per ricreare momenti e giocate che definiscono una stagione NBA. Sono stati selezionate alcune giocate iconiche di questa prima parte di stagione 2016-17. Su YouTube sono accessibili i relativi filmati.
AND THE WINNER IS: R. Westbrook! – Waiters sarà anche diventato un meme, ma – diciamolo chiaramente – Russ stravince quest’ultimo riconoscimento della serata. Raccoglie questo trofeo casereccio come premio di consolazione per essere stato snobbato come miglior giocatore pur avendo al momento una tripla doppia di media in stagione.
MVProf