Antonio Brown ricomincia dai Raiders
Dopo 9 anni finisce la turbolenta avventura di AB a Pittsburgh
Ormai era solo questione di ore prima che la trade di Antonio Brown divenisse la prima bomba del mercato NFL. Durante il weekend, i Pittsburgh Steelers si sono decisi a separarsi dal loro talentuoso ricevitore e mandarlo agli Oakland Raiders in cambio di una terza e una quinta scelta al prossimo draft. Per gli Steelers, si tratta di un pessimo affare: in colpo solo perdono il loro miglior giocatore, ricevono un compenso davvero minimo e devono comunque ingoiare $21M in dead money. L’unico vantaggio? Liberare lo spogliatoio di una presenza cancerogena. Il mercato profondamente al ribasso per un giocatore del talento di AB è stato dovuto da due fattori. In primis, i suoi comportamenti e dichiarazioni al tritolo in tv e sui social, tanto esplosive da far saltare per aria le relazioni con la sua ormai ex squadra. In più, la richiesta di un nuovo contratto che per forza di cose avrebbe reso il 30enne il wide receiver più pagato della lega. Questi due aspetti combinati hanno complicato le trattative, vista anche la lunga lista di squadre non andate oltre a un sondaggio iniziale.
Venerdì una trade sembrava ormai essere andata in porto, quando Ian Rapoport, stimatissimo insider NFL, aveva anticipato una trattativa fra Steelers e Buffalo Bills giunta ormai ai dettagli. La trade, definita dal diretto interessato “fake news” e maldestramente smentita dal suo agente Drew Rosenhaus, non si è però mai concretizzata. Stando alle indiscrezioni, il giocatore avrebbe minacciato il ritiro pur di non giocare a Buffalo. Ad aggiudicarsi Brown sono invece stati un giorno più tardi i Raiders. Per assicurarsene le prestazioni, i californiani hanno ricompensato Brown con un contratto da 3 anni con un valore massimo di $54.125M. Smantellati tutti i pezzi pregiati lo scorso anno, la squadra di Jon Gruden ha trovato in Brown la deep threat che mancava. Così, nel giro di pochi mesi, i Raiders hanno sostanzialmente scambiato Amari Cooper, una 3° e una 5° scelta in cambio di Antonio Brown e una prima scelta. Il #84 non basterà da solo a rendere vincente una squadra da 4 W e 12 L, con lacune soprattutto in difesa e offensive line, ma è di certo un ottimo inizio.
Detto dei pro e contro relativi alle due squadre, è indubbio che l’affare sia una vittoria su tutta la linea per Brown. Fattosi terra bruciata attorno, il WR ha fatto colare a picco il suo valore e quindi reso meno costoso per la sua nuova squadra arrivare a lui. Questo lo ha di fatto aiutato a pilotare il suo mercato, dribblando una destinazione non gradita (vedi Buffalo) per accettare quella più vantaggiosa sotto vari aspetti. Dal punto vista contrattuale, AB è passato da $17M a $19.8M l’anno, assicurandosi al contempo $30.125M garantiti. Da quello di immagine, si è assicurato il ruolo di uomo immagine su tutti i poster, t-shirt e manifesti che i Raiders stamperanno non appena metteranno piede a Las Vegas dal 2020. Sul campo, non sarà facile confermare le medie di 114 ricezioni, 1524 yard e 11 TD che Brown mantiene ogni stagione fin dal 2013 – specie se Derek Carr non farà il necessario salto di qualità. Ma anche così, vincere potrebbe non essere la sua priorità. Ottenuti soldi, potere e rispetto, il resto rimane secondario.
MVProf