NBA Preview – Northwest Division

Analisi division per division di tutte le squadre NBA

DENVER NUGGETS Denver Nuggets logo

Dopo una stagione chiusa a una sola vittoria dall’ultimo posto utile per i playoff, centrare la postseason non può che essere l’obiettivo dei Denver Nuggets 2018-19. Punto di riferimento del team rimane Nikola Jokic, lo scorso anno leader tecnico assoluto poiché al primo posto in squadra per punti (18.5), rimbalzi (10.7) e assist (6.1). Cresciuto anche come tiratore da tre, ha nella difesa il suo unico punto debole. Al suo fianco rimane Paul Millsap, ma hanno salutato i veterani Wilson Chandler, Kenneth Faried e Darrell Arthur, scambiati in estate per creare spazio salariale. Insieme ai due lunghi, coach Malone pare intenzionato a proporre un terzetto di guardie rapido e letale dal perimetro. Parliamo di Gary Harris, Jamal Murray e dell’ex sesto uomo Will Barton. Da una panchina non lunghissima, sarà fondamentale il contributo di Isaiah Thomas, arrivato in Colorado per rilanciarsi dopo un annus horribilis. Difficile capire se e quando vedremo all’opera il rookie Michael Porter jr. Il suo upside pare elevatissimo, ma un’operazione alla schiena lascia sempre molte incognite.

MINNESOTA TIMBERWOLVES Minnesota Timberwolves logo

Estate a due facce quella dei Minnesota Timberwolves. Nella prima parte, a tenere banco era la curiosa scelta di coach Thibodeau di puntare su altri ex giocatori di Chicago e assemblare così gli ibridi Timberbulls all’ombra delle Twin Cities. Rose, Gibson e il nuovo arrivato Deng avrebbero dovuto rafforzare la presa di Thibs sullo spogliatoio e dato man forte al vero alpha del gruppo, Jimmy Butler. Quest’ultimo, però, lo scorso mese a sorpresa ha comunicato di voler lasciare i lupi via trade prima dell’inizio della stagione. Fin qui, Heat e Rockets si sono interessati all’ex Marquette, mentre le due newyorkesi e i Clips restano le sue mete più gradite. Thibs, tuttavia, spinge per farlo restare. Per valutare su quali giocatori i T’Wolves potranno contare bisognerà perciò aspettare. Fra quelli certi di rimanere, Karl-Anthony Towns ha rinnovato per 5 anni a $190M. Da Wiggins ci si aspetta una crescita che pare essersi interrotta dopo l’ottimo anno da rookie, specie per percentuali ed efficienza dal campo. Con o senza Butler, Thibs dovrà fare miracoli per restare a bordo.

OKLAHOMA CITY THUNDER Oklahoma City Thunder logo

Può meno essere più? Un anno fa il tanto sbandierato arrivo di Carmelo Anthony agli Oklahoma City Thunder sembrava aver creato un terzetto inarrestabile, ma si è rivelato in fretta un bluff. Il ricordo più positivo della sua tenuta in Oklahoma è la trade ad Atlanta con cui il GM Presti ha risparmiato al team milioni in luxury tex. Di quegli OK3 sono rimasti Russell Westbrook e, un po’ a sorpresa, Paul George, che ha rifirmato nonostante le sirene provenienti da LA. Ridimensionati nei numeri, ma non nelle aspettative, OKC punta decisa ai primi quattro posti ad ovest. La speranza è che il terribile trio, ridimensionato a dinamico duo, possa bastare. Rientra dall’infortunio al tendine del ginocchio Andre Roberson, fondamentale ancora difensiva del team. Le novità estive servono più che altro per rimpolpare una second unit con la coperta corta: sono la scommessa Nerlens Noel e il vice Russ Dennis Schröder. Il tallone d’Achille del team resta però il tiro perimetrale, area in cui OKC era in deficit lo scorso anno e non pare aver risolto in estate.

PORTLAND TRAIL BLAZERS Portland Trail Blazers logo

La partita più importante dei Portland Trail Blazers non si giocherà sul parquet. Passa infatti a gara 3 la sfida fra il proprietario Paul Allen e il suo linfoma non-Hodgkin, già curato e sconfitto nel 1983 e di nuovo nel 2009. Lillard e McCollum guidano ancora una volta la squadra che lo scorso anno ha sì chiuso 3ª a ovest con un record di 49-33, ma è poi caduta al primo turno con uno sweep per mano dei Pelicans. I contrattoni di Harkless, Leonard e Turner rendono i margini di manovra minimi. Portland ha il settimo monte salari più alto della lega e questo resterà pressoché bloccato per i prossimi tre anni. La scelta è chiara: sacrificare una delle due stelle o accontentarsi di restare nel limbo? In una free agency quasi bloccata sono arrivati Curry e Stauskas, mentre sono partiti Napier, Connaughton e Davis. Vegas sembra nutrire poca fiducia in Portland: le 42 vittorie previste li lascerebbero fuori dai playoff, superati anche dagli Spurs e dai Lakers di LeBron. In un ovest sempre più competitivo, gli attendisti Blazers rischiano tanto.

UTAH JAZZ Utah Jazz logo

In una division che si prospetta ancora una volta come quella più combattiva, gli Utah Jazz hanno ambizioni da grande squadra. Lo scorso anno doveva essere di transizione, ma il rookie delle meraviglie Donovan Mitchell ha avuto altre idee. Con i suoi 20.5 punti di media a partita ha trascinato i Jazz al 5° posto a ovest, condito da un esaltante upset ai danni dei più quotati Thunder. In estate il roster non è praticamente stato toccato, dando a modo all’eccellente coach Quin Snyder di migliorare ulteriormente la chimica di squadra. La quale, tolti Mitchell e Gobert, non può certo contare su individualità prorompenti. Basti pensare a Joe Ingles, insospettabile pedina fondamentale per i successi di Utah. Grayson Allen è arrivato tramite il draft e il suo stile gritty (per non dire sporco) si sposa ottimamente con il DNA del team. La difesa rocciosa resta infatti il punto forte della squadra: lo scorso anno solo Boston ha messo insieme cifre difensive superiori. Da questa squadra è lecito aspettarsi grandi cose, poiché a ovest solo Warriors e Rockets possono dirsi certi di essere superiori.

MVProf

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