Oh, snap! – Week 4
You like that! – Il meglio della settimana
JARED GOFF
Ricordate quando si pensava che Jared Goff fosse un bust? Beh, altri tempi. E altro coach. Nel TNF Goff ha stabilito nuovi career high per yard e touchdown lanciati, rispettivamente 465 e 5. Nel duello all’arma bianca con Kirk Cousins (a sua volta ottimo con 422 yard e 3 TD), Goff ha annichilito la difesa dei Minnesota Vikings, ritenuta una delle migliori della lega. Chiave del match è stato sfruttare il mismatch di Anthony Barr con i più veloci ricevitori dei Los Angeles Rams come Kupp, Woods e Cooks, schegge impazzite per cui la secondaria vichinga non ha avuto risposte. Da vedere e rivedere il touchdown nell’angolo dell’end zone lanciato da Goff a Kupp, un lancio da fare invidia ad Aaron Rodgers.
CHICAGO BEARS
Dopo i recenti exploit di Mahomes e appunto Goff, Mitch Trubisky ha deciso di ricordare a tutti perché è stato scelto come seconda chiamata assoluta due anni fa. Nella larga vittoria 48-10 contro i Tampa Bay Buccaneers, il prodotto di UNC ha completato 19 dei 26 passaggi tentati (73%), per 354 yard, 6 TD senza intercetti e un passer rating quasi perfetto di 154.6. Per fare un paragone, ne aveva lanciati 9 nel resto della sua carriera. Insieme all’inarrestabile Khalil Mack al quinto sack in quattro partite e al piccolo grande uomo Tarik Cohen (174 yard totali e 1 TD), i Chicago Bears sono apparsi per la prima volta da anni una perfetta macchina da guerra. Complici gli stenti delle rivali, gli orsi ora comandano l’NFC North in solitaria.
TAYSOM HILL
Chi dice che i giovani sono dei fannulloni chiaramente non ha idea di chi sia Taysom Hill. Il classe 1990 è un quarterback in forza ai New Orleans Saints, squadra però in cui Drew Brees è titolare inamovibile dal 2006. Per mantenere un ruolo nel roster dei 53, quest’anno Hill si è dovuto reinventare come mai nessuno prima. Contro i New York Giants, l’ex BYU ha giocato quarterback, running back, kick returner, upback nei punt e lead blocker nelle azioni di corsa. Se non fosse stato per un banale drop di Kamara, avrebbe addirittura coronato la giornata col suo primo touchdown. In più, nelle precedenti partite è anche apparso durante i kickoff e nel ruolo di tight end. Gli manca solo di calciare field goal per diventare un tuttofare da record.
Ice up, son! – Il peggio della settimana
MIAMI DOLPHINS
Doveva saperlo in cuor suo, il collega, che dedicare la copertina dell’ultimo ADV ai Miami Dolphins era una gufata matematica. Ancora di più se in previsione di uno scontro divisionale contro dei New England Patriots incarogniti e con le spalle al muro. La tanto bistrattata difesa di Bill Belichick ha lasciato le briciole all’attacco dei delfini, con Tannehill che ha chiuso anticipatamente la giornata dopo 2 intercetti, un fumble perso e un QBR di 3.5. Non che la cabala fosse in loro favore: Miami non vince a Foxboro dal 2008 e contro di loro in casa Tom Brady ha una sola sconfitta a referto, datata Week 17 del 2005. Quella che doveva essere una partita storica per i Dolphins si è trasformata, come prevedibile, nel classico buco nell’acqua.
TYLER EIFERT
C’è una nota triste per i Cincinnati Bengals dopo l’elettrizzante vittoria contro gli Atlanta Falcons. Tyler Eifert si è di nuovo infortunato e sarà KO per il resto della stagione. In un placcaggio subito da De’Vondre Campbell, la caviglia destra di Eifert ha compiuto una torsione innaturale che ne ha provocato la rottura. Per il tight end è la continuazione di un calvario che ormai lo perseguita da diverse stagioni. Dopo uno spettacolare 2015 da 13 TD che lo aveva proiettato nell’élite del ruolo con Gronk e Kelce, gli infortuni hanno avuto la meglio su di lui. Negli ultimi due anni ha giocato infatti solo 10 partite totali. Domenica aveva festeggiato il primo touchdown da novembre 2016, ma la gioia ha avuto davvero breve durata.
INDIANAPOLIS COLTS
Tante emozioni nel match fra Indianapolis Colts e Houston Texans, Con Houston 0-3 in stagione e la possibilità di fare un importante passo in avanti in AFC South, Indy ha giocato una partita a due facce. Di positivo c’è stata la reazione di una squadra che sul -18 non si è mai arresa e che ha visto Andrew Luck lanciare con successo ben 62 volte. Di negativo, però, c’è davvero tanto. Un fumble sulla propria 1 yard, un altro sulle 6, un numero imprecisato di drop dei ricevitori (Ebron come al solito il primo della lista) e penalità nei momenti clou della gara. A suggellare il tutto, una chiamata su 4th & 4 coraggiosa, ma finita con un incompleto. Subito dopo, ecco il FG di Houston. Ma cos’avrà mai fatto di male il pareggio agli americani?
MVProf