La depth chart dei QB – NFC North

Analisi division per division di tutti i quarterback NFL

CHICAGO BEARS 

Il 2018 sarà un anno molto importante nel determinare l’arco della carriera di Mitch Trubisky. L’ex Tar Heel ha avuto un anno da rookie piuttosto silenzioso, con 7 TD, 7 INT e un record di squadra di 5-11. La speranza dei Bears è quella che Trubisky segua la traiettoria di Goff e Wentz, scelti alti e poi esplosi al secondo anno. Lo scenario peggiore? Jake Locker. Primo motivo per essere ottimisti è la piccola rivoluzione interna. Via Fox e Loggains, dentro Nagy e Helfrich (rispettivamente HC e OC) e soprattutto niente Mike Glennon a minarne il ruolo di titolare. Con Trubisky il coaching staff sta provando a cucirgli addosso un attacco moderno fatto di RPO, no huddle e pre-snap motion. Il nuovo backup è Daniel, che con coach Nagy ha condiviso l’esperienza di Kansas City. Bray ha giocato tutta la quarta partita di preseason nel tentativo di convincere il management a restare nei 53. Ai Bears uno col suo profilo non serve, ma anche lui può far leva sul passato ai Chiefs con l’HC.

DETROIT LIONS 

Una stagione da bordeline MVP da parte di Stafford potrebbe essere l’unico modo per i Lions di restare competitivi in una division molto solida. I pezzi attorno a lui sono migliorati e LeGarrette Blount porta con sé esperienza e carisma da campione. Insieme al rookie Kerryon Johnson potranno sgravare Stafford del ruolo del predicatore nel deserto e dare maggiore credibilità alla play action. Per quanto riguarda i suoi sostituti, bisogna tenere a mente che Stafford non ha perso una singola partita nelle ultime sette stagioni. Quello che i Lions cercano nel suo backup sono un secondo paio di occhi che aiutino Stafford ad analizzare le partite e a fornirgli nuovi spunti. In questo senso, Cassel è avvantaggiato visti i suoi 13 anni nella lega. D’altro canto, in preseason Rudock ha giocato nettamente meglio di lui. Detroit è solita tenere solo due QB: i tre Matt (Patricia, Stafford e Cassel) potrebbero fare cartello, con Rudock possibile rientrante per la practice squad.

GREEN BAY PACKERS 

Aaron Rodgers ritorna dopo la frattura alla clavicola e lo fa col botto. Proprio i questi giorni i Packers hanno reso il loro QB il più pagato di sempre, con 4 anni a $134M. Per di più, ESPN lo ha eletto come il miglior giocatore della stagione che sta per iniziare e Vegas lo dà come indiziato #1 al titolo di MVP. Con aspettative tanto alte, risultati inferiori renderebbero la sua stagione una vera delusione. In offseason A-Rod ha perso il suo compagno di mille battaglie Jordy Nelson, ma in compenso ha visto con favore l’arrivo di Jimmy Graham. Con la recente trade di Hundley a Seattle, Kizer ha di fatto guadagnato il ruolo di vice-Rodgers. Tuttavia, visti i Packers senza Rodgers lo scorso anno e visto Kizer a Cleveland, la speranza a Green Bay è di non vederlo mai in campo. Chiude la lista Boyle, rookie undrafted da Eastern Kentucky. Le sue buone prestazioni in preseason lo rendono un lock virtuale per il resto della stagione.

MINNESOTA VIKINGS 

Lo storico (ora in tutti i sensi) contrattone firmato in estate ha messo sulle spalle di Kirk Cousins un’enorme responsabilità. La sua preseason ha avuto un inizio esaltante, ma la prova del nove si avrà solo in stagione regolare. Considerando che i Vikings sono arrivati all’NFC Championship con Keenum, non è una forzatura parlare di Super Bowl or bust per Minnesota. Cpt. Kirk offrirà una maggiore ampiezza al playbook offensivo e il rientro di Cook vale oro. Negli ultimi anni i Vikes hanno sempre dovuto scavare a fondo nella depth chart dei QB, quindi è giusto spendere due parole anche sui backup. Dopo un promettente esordio estivo, le prestazioni di Siemian sono andate in picchiata e così le sue quotazioni. Decisamente migliore la preseason di Sloter, autore di un personale mini Minneapolis Miracle contro Seattle. Coach Zimmer sembra deciso nel puntare a Siemian con QB2, ma la presenza nei 53 di Sloter non è in discussione.

MVProf