Kawhi! Kaboom!
Kawhi è in rottura totale con gli Spurs e pronto a cambiare aria
Nel primo weekend di questo 2018 senza football né basket, e con la prospettiva di dirigere tutte le proprie attenzioni all’inizio dei Mondiali FIFA in Russia, una notizia dell’ultima ora ha riportato i riflettori sugli USA. A fornirla è stato l’irreprensibile e instancabile Adrian Wojnarowski di ESPN con una delle sue brevettate “Woj bomb.” Stando alle sue fonti, Kawhi Leonard avrebbe deciso di lasciare i San Antonio Spurs ed essere ceduto, preferibilmente in direzione Los Angeles. Prima di addentrarci nei dettagli dell’effetto domino che ciò, se confermato, avrà sul resto della lega, occorre puntualizzare un aspetto importante circa la notizia. Questa non proviene direttamente dal giocatore né dal team su diretta comunicazione dello stesso. Tuttavia, negli anni Woj si è dimostrato quasi sempre impeccabile quando si è trattato di fornire per primo i dettagli di notizie di questa portata. In questo senso, è giusto mantenere una punta di scetticismo. Ma non aspettatevi nemmeno che un introverso come Kawhi convochi una conferenza stampa in stile “The Decision” per smentire o confermare.
Detto ciò, c’è un’altra ragione che rende tale indiscrezione del tutto credibile, ovvero una già nota profonda frattura nei rapporti fra il giocatore e gli Spurs. All’origine di tutti i mali è la tendinopatia alla coscia destra che ha colpito il giocatore in settembre e che lo ha costretto a una lunga riabilitazione. In quei mesi, l’entourage del giocatore avrebbe sollevato dubbi circa il trattamento dell’infortunio da parte dello staff medico dei texani. Nonostante i dottori gli avessero dato il via libera, Leonard si è rifiutato di tornare in squadra, affermando di non sentirsi ancora del tutto guarito. L’incertezza circa il suo stato di salute è quindi perdurato per l’intera stagione, costringendo Leonard a giocare appena 9 partite, tutte fra dicembre e gennaio. Il regime paramilitare tipico degli Spurs ha di fatto insonorizzato l’ambiente e arginato quasi del tutto la fuga di notizie, tanto che fino all’ultima gara di playoff di San Antonio alcuni credevano che Kawhi sarebbe rientrato per salvare i suoi. E invece nulla. Come detto, la lista di notizie confermate o anche solo attendibili è estremamente asciutta, circostanza che ha scatenato tutta una serie di speculazioni. Una di queste riguarda la storia recente di un altro infortunato di lungo corso con cui Leonard ha più volte diviso il parquet. Ci riferiamo a Isaiah Thomas. Lo scorso anno, il pessimo trattamento riservato dai dottori dei Celtics al suo grave infortunio all’anca gli è costato non solo danni fisici forse permanenti, ma anche la possibilità di firmare un contratto da superstar l’estate seguente.
È possibile che l’ala degli Spurs abbia visto nella storia di Thomas un esempio molto rischioso da evitare a tutti i costi. Anche a rischio di incrinare irreparabilmente i rapporti con dottori, management e spogliatoio. E proprio lì Kawhi ha avuto un duro confronto con Parker e Ginobili. Con i due veterani prossimi alla pensione e il possibile addio di Leonard, si crea ora nelle sorti della squadra una profonda voragine che rischia di inglobare l’intero Alamo, alla peggior batosta dalla rivoluzione texana di metà ‘800. Con l’eccezione che Leonard non pare per nulla intenzionato a sacrificarsi alla causa di San Antonio in stile Davy Crockett. A versare ulteriore benzina sul fuoco avrebbe contribuito anche la presenza dello zio Dennis, ora agente/manager del giocatore e – a detta di fonti vicine all’ambiente – una presenza negativa nei corridoi di Spursello, considerazione in parte avvalorata da coach Gregg Popovich in persona.
MVProf