Il calendario NBA 2017
Date e punti salienti della schedule appena resa nota
Lunedì la NBA ha diffuso il calendario ufficiale per la regular season del prossimo. 1230 partite distribuite nell’arco di sei mesi, con partenza martedì 17 ottobre e fine prevista per mercoledì 11 aprile. Un problema emerso la scorsa stagione è stato quello delle superstar tenute a riposo nelle partite di cartello. Al fine di impedire questa tendenza, la lega ha effettuato la totale eliminazione dei tour de force di 4 partite in 5 giorni, una delle prove di resistenza più dure da sopportare per ogni team. Inoltre, i back-to-back sono stati ridotti ad una media di circa 14 a squadra, due in meno dello scorso anno. In entrambi i casi, si tratta delle schedule meno probante e più “player-friendly” della storia della lega. Infine, per il quarto anno di fila la pausa per l’All Star week durerà una settimana, dal 15 al 22 febbraio e tuttigli eventi che culmineranno con la partita delle stelle di domenica si svolgeranno a Los Angeles. Visti gli ascolti in calo della passata stagione, l’NBA è stata lesta a correre ai ripari e tutelare la salute fisica delle sue stelle.
Per quanto riguarda l’opening night di ottobre, l’NBA propone una doppia sfida. Alle 8pm (orario costa est, 2am in Italia) Boston Celtics e Cleveland Cavaliers procederanno al varo della stagione. A seguire, alle 10:30pm (4:30am italiane) gli Houston Rockets faranno visita ai Golden State Warriors, che per l’occasione riceveranno il loro anello e alzeranno il secondo banner in tre anni alla Oracle Arena. L’evento clou della stagione – playoff esclusi – continua ad essere il giorno di Natale, che anche quest’anno propone cinque sfide di primo piano. Come antipasto si sfideranno i New York Knicks e i Philadelphia 76ers, due franchigie che stanno andando in direzioni diametralmente opposte. Il piatto forte è senz’altro la sfida fra Cavs e Warriors, che si giocherà in Ohio e sarà la prima volta che le due si affronteranno dopo le ultime Finals. A seguire, Boston Celtics contro Washington Wizards e Houston Rockets contro Oklahoma City Thunder: in entrambi i casi, si profila una sfida per diventare le prima inseguitrici a est e a ovest. Chiude la serata la sfida fra i giovani talenti di Los Angeles Lakers e Minnesota Timberwolves. Di seguito, sono elencate le 20 partite clou della stagione, quelle per cui vale la pena fare una levataccia o aspettare il giorno dopo oscurando preventivamente tutti i social per evitare spoiler!
P.S. Sono escluse dalla lista le partite già menzionate, tutte senza dubbio meritevoli di essere viste.
1. Los Angeles Lakers – vs – Los Angeles Clippers (19/10)
Il derby di LA fa la comparsa già alla prima settimana di stagione regolare. Dopo una vita di egemonia Lakers, i Los Angeles Clippers hanno preso possesso della città negli ultimi anni. L’anno scorso i Clips hanno cucito ai cugini uno scomodo cappotto, ma quest’anno le sfide promettono di essere molto più serrate. Da una parte, i Clips si sono indeboliti e dall’altra i Lakers si sono rinforzati. La prima delle quattro sfide in programma così presto nel calendario potrebbe trovare entrambe le squadre ancora un po’ arrugginite, ma la rivalità cittadina sarà tutta da conquistare.
2. New York Knicks – vs – Houston Rockets (1/11)
La festa di Ognissanti potrebbe avere contorni infernali. I Rockets sono da mesi in trattative con i Knicks per portare a casa Carmelo Anthony e così tentare una clamorosa scalata all’ovest. Per ora, né con Phil Jackson al timone né senza la trattativa è mai arrivata in porto. In questa sfida, potrebbe verificarsi il primo incontro di ‘Melo in maglia Houston come ex Knick oppure un incontro ben poco clandestino fra due amanti che si corteggiano da tempo, per ora invano. Il giocatore ha più volte espresso di gradire molto la destinazione texana ed è possibile che, prima o dopo questa gara, l’unione sarà ufficiale.
3. Miami Heat – vs – Chicago Bulls (1/11)
Per chi farà il live, il 1° novembre offre una seconda opzione. Oltre la partita appena citata, anche questa ha il suo fascino per via di una storia d’amore fra amanti traditi. Trattasi dell’unico incontro di Dwyane Wade coi suoi Chigago Bulls nella AA Arena, casa dei Miami Heat. A dire il vero, non è nemmeno certo al 100% che Wade arrivi a novembre ancora a roster coi Bulls, essendo papabile di taglio preventivo. Dopo gli addii di Rondo e Bulter, non è da escludere che i Bulls diano anche il ben servito a Wade. A 35 anni e con due ginocchia malandate, non è dato sapere quante altre volte i tifosi Heat potranno ammirare ancora il figliol prodigo. Questa potrebbe essere una delle ultime occasioni.
4. Dallas Mavericks – vs – San Antonio Spurs (14/11)
I derby texani sono sempre materia di dibattito per gli abitanti dello stato della stella solitaria. Quest’anno però la posta in palio non sarà di primaria importanza, date le differenti motivazioni fra i Dallas Mavericks, in chiaro tanking, e gli ambiziosi San Antonio Spurs. L’importanza di questa gara è dato dal fatto che ad affrontarsi saranno due dei più anziani giocatori NBA ancora in attività. In maglia Mavs, il 39enne Dirk Nowitzki fresco di rinnovo e dall’altra parte della barricata Manu Ginobili, 40 anni e ancora una gran voglia di dare la caccia al 5° titolo in carriera. Per entrambi forse l’ultima chance per sfidarsi uno contro l’altro su un parquet.
5. Toronto Raptors – vs – Washington Wizards (19/11)
Due squadre che negli ultimi anni hanno provato di tutto per scalare le gerarchie dell’Eastern Conference. Nonostante i loro sforzi, da 7 anni consecutivi LeBron James è stato ed è tuttora l’unico vero dominatore dell’est. In un anno in cui i Cavs potrebbero avere grossissimi problemi di chimica e a loro volta i C’s avere bisogno di tempo per oliare gli ingranaggi, Toronto Raptors e Washington Wizards si presentano come alternative rispettabili. No, non hanno le carte in regola per finire prime, ma questa gara potrà già indicare chi si pone come prima alternativa alle due corazzate di LBJ e IT.
6. Phoenix Suns – vs – Milwaukee Bucks (22/11)
Largo ai giovani. Questa partita non sarà oltremodo decisiva per la stagione delle squadre, ma senza dubbio metterà in vetrina alcuni dei giovani più promettenti della lega. Ad appena 20 anni, Devin Booker dei Phoenix Suns ha già segnato 70 punti il marzo scorso ed è da molti visto come il nuovo Kobe Bryant. Ad affiancarlo ci sarà Josh Jackson, 4° chiamata assoluta di quest’anno da Kansas. Ad affrontarli saranno i Milwaukee Bucks del Greek Freak Giannis Antetokounmpo e dell’ex Duke Jabari Parker, senza scordare l’ultimo ROY Malcolm Brogdon.
7. Philadelphia 76ers – vs – Los Angeles Lakers (7/12)
Per i 76ers sembra finalmente arrivata l’ora di smettere di credere nel “processo” e realizzarlo sul campo, stabilendo fin da ora la propria presenza ad est. Per farlo potranno contare sulle due prime scelte assolute degli ultimi draft, ovvero Ben Simmons e Markelle Fultz. Proprio quest’ultimo si troverà di fronte Lonzo Ball, scelto subito dopo di lui dai Lakers. La sfida sarà una vetrina interessante per dare una prima indicazione importante per il trofei di ROY. Non troppo secondaria la diatriba a distanza tra Joel Embiid e LaVar Ball, il lunatico padre di Lonzo.
8. Brooklyn Nets – vs – Miami Heat (9/12)
Più che per la partita in sé, questa gara può essere significativa in ottica futura per l’NBA. Questa gara sarà infatti giocata a Città del Messico, dove già da qualche tempo la lega manda alcune squadre per partite di regular season. A differenza di Londra, questo paese pare essere una scelta più credibile come espansione fuori da USA e Canada. La capitale del Messico vanta 21 milioni di abitanti e la posizione geografica favorevole la rende un’opzione molto interessante come futura casa in pianta stabile per una futura franchigia NBA. Le dichiarazione di Adam Silver e dei giocatori durante e dopo questa gara potrebbero aprire scenari interessanti.
9. Minnesota Timberwolves – vs – Philadelphia 76ers (12/12)
Con tutto il rispetto per Bucks e Lakers, questa due sembrano in assoluto le squadre col miglior nucleo di giovani dell’intera lega. Andrew Wiggins e Karl-Anthony Towns hanno finalmente trovato in Jimmy Butler l’esperienza e la classe necessaria per tornare ai playoff dopo 13 anni di astinenza. Questi “mini Big 3” incroceranno le armi contro i Sixers di Fultz, Simmons ed Embiid. Entrambe sembrano destinate a finire fra le prime 8 delle rispettive conference, ma in ballo c’è anche l’orgoglio di essere visti dai fan come la squadra giovane più talentuosa della lega.
10. Indiana Pacers – vs – Oklahoma City Thunder (13/12)
Si preannuncia un’accoglienza freddina quella che il pubblico degli Indiana Pacers riserverà a Paul George nell’unica gara stagionale in cui i fan potranno ammirare l’ex beniamino. Dopo un’estate passata sull’uscio di casa con le valigie pronte, finalmente il 1° luglio PG13 si è accasato in Oklahoma in cambio di Oladipo e Sabonis. Non aspettatevi coriandoli e stelle filanti per l’ex di turno.
11. Houston Rockets – vs – Los Angeles Clippers (22/12)
Altro ritorno illustre sarà quello di Chris Paul quando troverà di fronte i suoi ex compagni dei Clippers. Il calendario NBA non prevede che Houston vada a giocare a LA, quindi, seppure in Texas, questa sarà l’unica volta in stagione che CP3 si troverà davanti al suo recente passato. Lungi dall’essere solo una sfida legata ai sentimenti, la partita sarà un banco di prova interessante per entrambe le squadre nel loro inseguimento senza fine ai Warriors.
12. Los Angeles Clippers – vs – Atlanta Hawks (8/1)
Scelta campanilistica. La partita porrà di fronte gli ultimi due italiani rimasti in NBA. Danilo Gallinari dopo 7 anni a Denver ha deciso di rimettersi in gioco col l’ambizioso progetto Clippers. Situazione simile anche per Marco Belinelli, che a sua volta ha cambiato squadra in estate, accasandosi agli Atlanta Hawks via trade. A differenza del Gallo, per il Beli si tratta dell’8° squadra NBA in 10 anni di carriera oltreoceano.
13. Philadelphia 76ers – vs – Boston Celtics (11/1)
Uno dei grandi intrighi di quest’estate ha coinvolto queste due franchigie. Pur avendo la prima scelta assoluta, Boston ha deciso di scambiare tale scelta con Philly in cambio della terza scelta assoluta e di una futura scelta al primo giro. Questo ha dato il via ad un effetto domino che ha coinvolto numerosi giocatori e squadre. Con Isaiah Thomas in scadenza, i C’s potrebbero pentirsi di non aver scelto Fultz e aver fatto di lui il play del futuro. A maggior ragione quando se lo troveranno davanti da avversario.
14. New Orleans Pelicans – vs – Boston Celtics (16/1)
Una sfida di cultura. I New Orleans Pelicans lo scorso anno hanno deciso di andare controcorrente (e forse contro il buon senso) portando a casa il problematico DeMarcus Cousins. Con tutta una stagione davanti, i Pels dovranno dimostrare sul campo la bontà della loro scelta di mettere insieme due giocatori statuari di 2.11m come lui e Anthony Davis, uniti ad un play senza tiro da fuori come Rajon Rondo. Di contro, i Celtics sono fra le squadre che praticano maggiormente lo small ball e il gioco perimetrale, avendo giocatori duttili come Smart, Crowder e ora Hayward.
15. Chicago Bulls – vs – Minnesota Timberwolves (9/2)
Altro momento amarcord. Jimmy Butler torna a Chicago, città che è stata casa sua fino alla notte dell’ultimo draft, in cui è passato a Minnie. Il fatto che il giocatore sia stato mandato via con una trade farà sì che realisticamente lo United Center sarà in maggioranza pro-Jimmy. Parallelamente, i Bulls dovranno cercare di dimostrare di non essere stati completamente fregati con suddetta trade. Per febbraio Zach LaVine dovrebbe aver recuperato pienamente dall’infortunio al crociato, sperando che nel mentre Chris Dunn abbia trovato la sua identità in Illinois.
16. Golden State Warriors – vs – San Antonio Spurs (10/2)
Partita che ormai è diventata un classico della NBA. I Dubs furono massacrati 129 a 100 nell’opening night dello scorso anno e, pur in un’annata poi dominata dai californiani, gli Spurs hanno comunque di nuovo vinto 60+ partite. Ai playoff poi, prima dell’infortunio di Kawhi Leonard, gli Spurs erano comodamente in vantaggio alla Oracle. Anche quest’anno vale la regola che ogni passo falso dei Warriors coincide col sottinteso che gli Spurs potrebbero raggiungerli e superarli. Questa la prima di tre partite fra loro in stagione.
17. Cleveland Cavaliers – vs – Oklahoma City Thunder (13/2)
Prima le cose sicure. Cavs e Thunder assicurano spettacolo e highlight da capogiro, come del resto sempre quando Russell Westbrook e LBJ condividono lo stesso parquet. Ma c’è di più. Trattasi dell’ultima partita che Cleveland giocherà prima della pausa per l’All Star week e questo porta a due considerazioni. La prima è che l’anno scorso i Cavs ebbero un record di 12-15 da metà febbraio in avanti e perciò sarà interessante vedere come correggeranno questo difetto in questa stagione. La seconda è che questa potrebbe essere una delle prime partite che i Cavs giocheranno senza Kyrie Irving. La trade deadline è fissata per l’8 febbraio e, ammesso che il giocatore per allora sia ancora a Cleveland, per il 13 potrebbe ormai essere altrove. Come reagiranno LBJ e soci?
18. Los Angeles Lakers – vs – Cleveland Cavaliers (11/3)
Riecco di nuovo i Cavs. Questa è una di quelle sfide che certamente i tifosi dei Cavs vorrebbero fossero giocate in campo neutro. Quando a marzo LeBron farà visita ai Lakers, potrebbe trattarsi dell’ultima volta che il re si accomoda nello spogliatoio ospite dello Staples Center. Nel mentre, stringerà mani e condividerà sorrisi con membri dello staff dei giallo-viola. E questo può valere molto. Se per questo periodo LBJ non avrà avuto garanzie sulla competitività di Cleveland negli anni venturi, magari grazie all’arrivo degli amici della Banana Boat, tutto pare indicare che LA possa diventare casa sua già dal 2018.
19. Utah Jazz – vs – Boston Celtics (28/3)
Dopo aver tergiversato fino all’ultimo, quest’estate Gordon Hayward ha deciso di portare i suoi talenti ad est e diventare un membro dei Celtics. Questa sua decisione ha lasciato un cratere nel cuore e nel roster degli Utah Jazz, che fino all’anno scorso sembravano proiettati verso la parte nobile della Western Conference. Con ogni probabilità, gli ex fan del giocatore saranno più “salty” del lago della città.
20. Golden State Warriors – vs – Oklahoma City Thunder (3/4)
Dopo i ritorni di Wade, PG13, Paul, Butler, Hayward e forse ‘Melo, c’è un ultimo giocatore destinato a fare due passi per il viale dei ricordi. A inizio aprile Kevin Durant si troverà per la prima volta in stagione e la seconda in carriera a giocare davanti al suo ex pubblico di OKC. L’anno scorso non andò benissimo, fra fischi assordati e immagini di cupcake disseminati sugli spalti. Il tempo rimargina le ferite, ma per questa ci vorrà molto ma molto tempo.
MVProf