Gli Affari dell’Estate: Southwest Division (WEST)
Analisi division per division di tutte le squadre della NBA
Fra parentesi sono indicati il piazzamento nella conference e il record totale dello scorso anno, in base al quale le squadre sono state classificate nel presente articolo. Le novità in quintetto sono in maiuscolo e le formazioni indicate sono solo una scelta arbitraria dei migliori cinque giocatori in ogni ruolo presenti ad oggi nel roster.
SAS (2° W @ 67-15): Parker, Green, Leonard, P. GASOL, Aldridge – Coach Popovich
Innesti importanti: P. Gasol
Cessioni importanti: Duncan, Diaw
Analisi: Ci siamo. È finita l’era Duncan. L’uomo che all’ombra dell’Alamo ha sempre assicurato alle truppe, mere statistiche a parte, 17 stagioni consecutive oltre quota 50 vittorie. Un primato ridicolo, che va del tutto contro alle logiche NBA di cicli alti e bassi. Numeri alla mano, Pau Gasol porta qualcosa che molto si avvicina alla produzione di Tim Duncan, ma al di là dei numeri nessuno ritiene il catalano il sostituto del caraibico. Oltre a tale cratere lasciato, a fare le valigie sono stati anche Bobo Diaw, Boban Marjanovic, K-Mart e David West, passato alla concorrenza. Strappare Manu Ginobili alle spiagge di Bahía Blanca e/o alla corte dei 76ers è costato agli Holt la bellezza di $14M per un solo anno, contratto che sa molto di ultimo riconoscimento per una carriera (quasi) altrettanto stellare. Uno dopo l’altro i veterani lasceranno Spursello, cosa impossibile da razionalizzare fino a quella conferenza di Pop di settimana scorsa, organizzata con la nonchalance di chi vuole annunciare i tagli di giocatori promettenti ma sacrificabili. Invece si trattava di dare l’addio sportivo a Timmie. Stile Spurs. In definitiva, migliorare il record di franchigia di 67 vittorie pare utopia e una anche minima flessione è da mettere in preventivo. In ottica nazionale italiana, da tener d’occhio l’ex Villanova Ryan Arcidiacono.
DAL (6° W @ 42-40): D. Williams, Matthews, H. BARNES, Nowitzki, BOGUT – Coach Carlisle
Innesti importanti: H. Barnes, Bogut
Cessioni importanti: Parsons
Analisi: Perso DeAndre Jordan dodici mesi fa, rifiutati da Whiteside e snobbati da Conley quest’estate, i Mavs hanno pensato bene di ammanettare – letteralmente! – Harrison Barnes ad un max contract da $95M/4 anni, strapagando un giocatore che ha del tutto scordato di timbrare il biglietto durante le Finals. Sostanzialmente scambiato Pachulia con Bogut, i Mavs si ritrovano di nuovo nel pantano della classe medio-alta della Western Conference. Ulteriore punto interrogativo è la riserva di benzina di Dirk Nowitzki, che con un biennale da $40M ha almeno sistemato la parte finanziaria dopo anni di sconti a Cuban.
MEM (7° W 42-40): Conley, Allen, PARSONS, M. Gasol, Randolph – Coach FIZDALE
Innesti importanti: Parsons
Cessioni importanti: N/A
Analisi: Essere una squadra perennemente ai playoff può essere una maledizione? I Grizzlies sono stati per anni una presenza d’obbligo in post-season, salvo essere colpiti lo scorso anno da una terrificante macumba che li ha decimati e costretti a competere ai playoff con un branco di giocatori da D-League. Troppo solidi e “giovani” per poter staccare la spina e ricostruire, si è deciso di lasciare andare Joerger e puntare su coach Fiz, ex-vice Spoelstra a Miami per diversi anni. Si dice che sia stato preso per la sua fama di eccellente players developer e chi lo conosce sa che farà grandi cose. In off-season, intanto, è stato firmato Chandler Parsons per essere quell’ala piccola sui due lati del campo che Jeff Green non è mai riuscito a diventare. Dopo il boom a Houston, però, gli infortuni ne hanno frenato il buon momento di forma e i due anni a Dallas sono stati tutt’altro che trascendentali: resta quindi da vedere quale versione di Parsons sbarcherà in Tennessee. Su Mike Conley si potrebbe dire tanto. Curioso dare il contratto più ricco della storia ($153/5 anni) a chi non ha in bacheca neanche una convocazione all’All Star Game. Chiaro, l’ovest pullula di play eccellenti e lui è ampiamente uno dei giocatori più sottovalutati… fino a ieri. Con cifre così, non potrà più nascondersi: il passo da più sottovalutato a più sopravvalutato è brevissimo. Personalmente, non vedo come Memphis possa sfondare il muro dell’aurea mediocritas e uscire dal “morbo di Atlanta.” L’élite dell’ovest resta fuori dalla loro portata.
HOU (8° W @ 41-41): Beverley, Harden, Ariza, ANDERSON, Capela – Coach D’ANTONI
Innesti importanti: Anderson, Gordon
Cessioni importanti: Howard
Analisi: Se non sai difendere, tanto vale provare ad attaccare meglio… in 7 secondi o meno. Ammettiamo di poter comparare i vari Bell, Barbosa, Diaw e Marion dei vecchi Suns del 2000 con gli attuali Ariza, Brewer, Gordon e Ryan Anderson. Per quanto James Harden resti quel devastante realizzatore dal palleggio mai visto in Arizona, l’asse play-centro di Nash e Stoudemire, vera ossatura di quei Suns, non è nemmeno vagamente paragonabile a Beverley e Capela. Intrigante l’idea di rivedere D’Antoni, ma i suoi risultati ultimi (Lakers e Knicks) non lasciano presagire che l’esperimento avrà buon esito. Con tante squadre che premono dal basso, Houston potrebbe accompagnare OKC come vittima eccellente esclusa dai playoff.
NOP (12° W @ 30-52): Holiday, Evans, Cunningham, A. Davis, Asik – Coach Gentry
Innesti importanti: N/A
Cessioni importanti: Anderson
Analisi: Con più ore in infermeria che sul parquet, è finita mestamente l’avventura di Eric Gordon in Louisiana. L’ottimo Ryan Anderson ha preso posto vicino a Gordon e con lui è volato a Houston. Tyreke Evans (già ufficialmente indisponibile per l’inizio della stagione per voce di Gentry, secondo Bleacher Report) e Omer Asik sono i prossimi nella lista dei partenti, ma i pretendenti latitano. Il mercato in entrata finora fa alzare le sopracciglia (una sola, nel caso le abbiate unite pure voi): a meno che non sappiate qualcosa che nessun altro sa, pagare a E’Twaun Moore e Solomon Hill quadriennali per un totale di $82M è follia pura, in una squadra così piena di falle. Parlano un gran bene dell’ex OU Buddy Hield, ma non può bastare per strappare un sorriso ai fan. Chissà se in questi giorni Anthony Davis ha guardato KD salire sul carrozzone dei Warriors con qualche rimpianto. Fresco di rinnovo a nove cifre (!!!), Davis si trova in una situazione a dir poco spinosa. Fare tanking pare l’unica realtà per diversi anni a venire. Il monociglione giura fedeltà, ma Durant insegna: non si può avere tutto quel talento e prenderla sempre nei denti. Occhio a futuri mal di pancia…
MVProf