5 motivi per cui i Patriots vinceranno il Super Bowl LII
Siamo arrivati all’atto finale: allo US Bank Stadium i favoriti Patriots mirano al sesto titolo per diventare la franchigia più vincente di sempre
(Ecco invece i 5 motivi per cui gli Eagles vinceranno il Super Bowl LII)
ESPERIENZA
È d’obbligo iniziare questa serie di punti con quello che è il gap più evidente fra le due squadre protagoniste di questo Super Bowl LII. Con domenica, i New England Patriots timbreranno il decimo cartellino di partecipazione della loro storia ad un Super Bowl e otto di queste hanno due costanti fondamentale. La prima è ovviamente Bill Belichick. Un Belichick con due settimane di tempo per mettere insieme la sua migliore strategia è spesso e volentieri un Belichick imbattibile. Questi si troverà come dirimpettaio Doug Pederson, al secondo anno in carriera come capo allenatore e ovviamente alla prima presenza al Super Bowl. Arrivare a giocarsi il Lombardi Trophy non è mai casuale, ma è frutto di una gestazione lunga nove mesi, dagli OTA alle finali di conference. Tanto a Belichick quanto a Pederson va dato atto di aver condottouna stagione regolare eccellente da 13 vittorie e 3 sconfitte, con annesso seed #1. Belichick è il maestro delle correzioni in corso d’opera e starà a Pederson esserne all’altezza.
QB vs QB
La seconda costante è Tom Brady. Le discussioni su chi abbia più meriti fra BB e Brady le lasciamo agli altri, anche perché domenica saranno ancora una volta un’unica entità, mente e braccio di questi Patriots. Il 2017 è stata l’ennesima annata super per Brady, ancora più del solito grazie ad una longevità che quest’anno, a 40 anni e 6 mesi, gli ha concesso di diventare l’MVP più “maturo” di sempre fra le quattro maggiori leghe pro americane. Con 36 gettoni di presenza in postseason, il solo Brady ha più gare di playoff giocate dell’intero roster degli Eagles. L’NFL resta la lega dei QB, che più di ogni altro giocatore in campo può determinare in positivo o in negativo il destino della propria squadra. Non serve condurre sondaggi vari per affermare che nessun appassionato di football – hater o meno – preferirebbe avere Nick Foles dietro al proprio centro piuttosto di Brady. Dopo un dicembre ballerino, TB12 ha avuto due settimane di pausa prima di Titans e Jaguars e ora di nuovo due prima degli Eagles. Avere un braccio e una mano destra (quella dei 12 punti) di 40 primavere riposati sarà un vantaggio ancora maggiore.
GRONK
Abbiamo parlato del vecchio vate e del maturo QB: ora è il momento di parlare del singolo esemplare d’uomo più dominante che sarà in campo. Dopo aver passato quasi due intere settimane sotto il vigile occhio dei dottori, Rob Gronkowski ha passato tutti i controlli medici e ha avuto il via libera per scendere in campo domenica. I Pats hanno dimostrato di poter vincere anche senza il mastodontico tight end, ma certamente la sua presenza è vista con grande favore dai suoi. Quando le cose si fanno difficili, l’asse Brady-Gronk è fosse l’intesa più inarrestabile dell’intera NFL. Contro Pittsburgh in Week 15, ad esempio, i due hanno creato 77 yard in 3 ricezioni nel drive della vittoria. Non va dimenticata l’importanza di Gronk come bloccante, fattore fondamentale nello scatenare il running game di White, Lewis e soci. Non va poi scordato che in stagione i Philadelphia Eagles hanno subito la presenza di pari ruolo come Kelce e Engram, enormi grattacapi per il veterano Jenkins.
NON È FINITA FINCHÉ NON È FINITA
Lo status di dinastia per i Pats e di GOAT per Brady non solo è ormai accertato, ma è anche supportato da due rimonte clamorose in ciascuno degli ultimi due trionfi. Nel 4° quarto del Super Bowl XLIX, New England si era trovata a -10 contro l’ottima Legion of Boom, la patentata secondaria dei Seattle Seahawks. L’anno scorso al Super Bowl LI, lo svantaggio contro gli Atlanta Falcons era addirittura -19. Questi successi sono arrivati solo perché entrambe le fasi di gioco sono state impeccabili. Infatti, in quei due quarti finali, l’attacco ha segnato 33 punti e la difesa non ne ha concesso nemmeno uno. In generale, i sette Super Bowl giocati dai Patriots di B&B si sono decisi con uno scarto medio di 3.7 punti. Al di là di polemiche su arbitri, palloni sgonfi, telecamere e quant’altro, va dato atto a questi Patriots che “mollare” non è una parola che compare nel vocabolario di questo gruppo.
ULTIMO RODEO
Dopo tante cavalcate insieme, i quattro punti cardinali di questo team si apprestano a giocare l’ultima partita insieme prima di separarsi a fine anno. L’OC Josh McDaniels è in trattativa per diventare il prossimo capo allenatore degli Indianapolis Colts, la sua seconda esperienza dopo il biennio a Denver. Idem per il DC Matt Patricia, dal 2004 in New England e ora ad un passo dal primo posto di head coach in carriera ai Detroit Lions. Meno definite sono le posizioni di Belichick e Brady. Un articolo di qualche settimana fa di ESPN faceva luce sui rapporti tesi fra i due e la dirigenza. La notizia era abbastanza credibile dal far suggerire ad alcuni che Belichick starebbe preparando la sua uscita di scena in trionfo già quest’anno. Per Brady le sensazioni sono diverse, viste le prestazioni offerte ancora di primissimo livello. Eppure, chi potrebbe accusare Brady di voler salutare tutti col terzo Lombardi in quattro anni sotto braccio e ritirarsi per godersi moglie e figli per il resto della sua vita? Per tutti questi motivi, questo gruppo potrebbe dare un quid in più per godersi un ultimo rodeo tutti assieme sul tetto d’America.
MVProf