2016: il meglio e il peggio di un anno di sport
Il bilancio di un altro anno che se ne va tra vittorie e sconfitte
IL MEGLIO…
L’ITALIA ALLE OLIMPIADI C’È
Olimpiadi di Rio 2016 – La squadra azzurra torna dal Brasile con un bottino di 8 medaglie d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo, per un totale di 28 medaglie. Da immortalare nei manuali di storia sportiva le gli ori di Campriani, Paltrinieri e Viviani, senza scordare le bellissime storie delle coppie d’argento di Lupo/Nicolai (beach volley) e Cagnotto/Dallapè (tuffi). Delude la scherma e gli sport di squadra, molti a medaglia, ma senza ori.
IL MIRACOLO DEL PRINCIPE RANIERI
All’inizio della scorsa Premier League, il campionato inglese poteva contare su allenatori di prim’ordine come Guardiola, Mourinho, Wenger e Pochettino, poi raggiunti da Klopp a Liverpool. Eppure a trionfare fu il Leicester di Claudio Ranieri, trascinato da Vardy, Mahrez, Kanté, capitan Morgan e Schmeichel jr. Con una quota di 5000/1, secondo gli scommettitori sarebbe stato più facile vedere Kim Kardashian alla Casa Bianca o Bono Vox nuovo Papa.
BRADY SGONFIA I DETRATTORI
AFC Championship game 2015: i New England Patriots maciullano gli Indianapolis Colts 45-7. Dopo una lunga indagine, il quarterback dei Pats Tom Brady viene squalificato per le prime 4 gare del 2016 per la sua mancata cooperazione nell’investigazione che mirava a provare se il QB avesse sgonfiato o no i palloni. Rientrato dalla sospensione, Brady ha iniziato il suo personale revenge tour: 25 Td e 2 INT, 3278 yard lanciate, 67% di passaggi completati e un rating di 110.7. Il QB è in prima linea per il titolo di MVP e per riportare i Patriots al Super Bowl.
LA FINE DELLA MALEDIZIONE DEI CUBS
La maledizione della capretta Murphy è finalmente esorcizzata. I Chicago Cubs sono campioni MLB per la prima volta dal 1908 o, in altri termini, dopo due passaggi della cometa di Halley, 16 presidenti americani, tutta la vita di Larry King e 184.425 partite di MLB. Dopo un’insperata rimonta da sotto 3-1, i Cubs hanno sconfitto i Cleveland Indians in una Gara 7 al cardiopalma finita ai supplementari.
LEGGENDE SUL VIALE DEL TRAMONTO
Nel 2016 si sono ritirati una clamorosa quantità di dei dello sport. Partiamo da due mostri sacri dello sport olimpico. Usain Bolt ha di nuovo fatto tripletta, tre Olimpiadi su tre (Pechino, Londra e Rio) con altrettante medaglie d’oro nei 100m, 200m e nella staffetta 4×100. Brustoline, se paragonato a quanto fatto in vasca da Michael Phelps. 28 medaglie olimpiche, 22 del metallo più prezioso. La difficoltà di raggiungere il top della forma ogni 4 anni e mettere tutti in fila a 30 e 31 anni rende il tutto ancor più sovrumano. Altri giganti a ritirarsi – benché non olimpionici – sono stati Peyton Manning, Alex Rodriguez, “Big Papi” Ortiz e, solo nel basket, Kobe Bryant, Tim Duncan, Kevin Garnett e Ray Allen.
MENZIONE SPECIALE: il primo titolo NBA dei Cleveland Cavaliers, il quinto scudetto consecutivo della Juventus, il terzo titolo in MotoGP di Marc Marquez in 4 anni, Simone Biles e la squadra femminile di ginnastica degli Stati Uniti, la protesta di Colin Kaepernick e il dinamico duo di rookie Prescott & Elliott.
… E IL PEGGIO
RECORD FINE A SE STESSO
I Golden State Warriors hanno chiuso la stagione 2015-16 con 73 vittorie e 9 sconfitte, record NBA di ogni tempo che ha eclissato il 72-10 dei Chicago Bulls del 1995-96. Peccato che l’etichetta di squadra più forte di ogni tempo abbia il grosso asterisco di chi non ha completato la missione di vincere il titolo, finito ai Cavs di LeBron James dopo un clamoroso recupero da sotto 3-1. Quest’anno i Dubs si sono assicurati le prestazione di Kevin Durant e l’etichetta di “supercattivi,” salvo perdere – di nuovo da strafavoriti – contro Cleveland a Natale.
DALLA CINA CON TORPORE
Si poteva mettere il Milan a metà fra il meglio e il peggio. Di positivo, il 2016 ha portato il debutto di Donnarumma e Locatelli, talenti giovani e del vivaio sotto i vent’anni. Anche grazie alle loro prestazioni il Diavolo ha conquistato la Supercoppa Italiana, primo trofeo da 5 anni. Di negativo c’è la gestione della proprietà, col teatrino della cessione della squadra a un gruppo di sconosciuti cinesi rimandata di volta in volta, in barba a tifosi e giocatori. E chi pensa che si tratti di un’astuta mossa per dar rientrare capitali esteri di Berlusconi comincia ad avere elementi per ritenerlo più di un sospetto.
DALLE STELLE ALLE STALLE
Il 2015 era stato l’anno di Cam Newton – e non di poco. Il QB dei Carolina Panthers aveva finito l’anno passato con 15 vittorie e 1 sconfitta, avviato a passi di danza al suo primo titolo di MVP e al primo Super Bowl. Il 2016 è stato meno amichevole: perso il Super Bowl L a febbraio, la sua squadra ha ora il record di 6-9, fuori dal giro playoff quasi da inizio anno, e le statistiche di Newton sono a picco. Da 35 a 18 TD, 565 yard lanciate in meno e percentuale di completi da 60% a 53%. Anno di flessione o di ritorno alla sua reale dimensione?
IN MEMORIAM
Il 2016 si è portato con sé un incredibile numero di personaggi famosi, anche fra gli sportivi. Muhammad Ali, the greatest, il più grande sportivo di tutti i tempi se n’è andato lo scorso giugno dopo una vita a combattere il Parkinson, unico avversario a non dargli scampo. Ad andarsene anche il rivoluzionario Johan Cruijff, Craig Sager, storico volto di TNT delle interviste NBA, gli ex-giocatori NFL Joe McKnight e Will Smith, oltre a Arnold Palmer, leggenda del golf e Jose Fernandez, promettente stella dei Miami Marlins. Menzione speciale per Prince, grande fan dei Minnesota Vikings.
LA TRAGEDIA AEREA DELLA CHAPE
Discorso a sé stante per quanto riguarda la tragedia che ha colpito la squadra brasiliana della Chapecoense. La squadra brasiliana era in volo sulla Colombia per andare a disputare la finale di Copa Sudamericana contro l’Atlético Nacional, quando il quadrimotore si è schiantato al suolo. 71 il numero dei morti fra giocatori, staff e giornalisti. Fra le cause più probabili al vaglio degli investigatori, un problema elettrico e la mancanza di carburante. La tragedia ricorda da vicino quella che nel 1949 stroncò a Superga il Grande Torino.
MENZIONE SPECIALE: i guai con la legge (e le sostanze stupefacenti) di Johnny Manziel, lo spione D’Angelo Russell, il “ritorno” al baseball di Tim Tebow, la squalifica di Maria Sharapova per meldonium, il doping di stato della Russia e la sceneggiata di Ryan Lochte alla pompa di benzina in Brasile.
MVProf