Da NOLA a SÌ, LA
Anthony Davis potrebbe essere il target principale dei Lakers
Allo stato attuale delle cose, i Los Angeles Lakers albergano ai piani alti dell’hotel della Western Conference con 18 vittorie dopo 31 partite. Il ritmo è esattamente quello immaginato a inizio anno dai bookmaker, ovvero un over/under da 48 W. Sebbene questo traguardo rappresenterebbe un record di vittorie per la franchigia dall’ormai lontana stagione 2010, il campo ha dimostrato che i Lakers così assemblati hanno troppe lacune per puntare al titolo in maniera credibile. Perciò, molti hanno già iniziato a interrogarsi su quali potrebbero essere le prossime mosse di mercato della dirigenza per compiere un upgrade. Certo, la firma di LeBron James dell’estate scorsa è stato il colpo grosso dell’offseason NBA, è stato forse anche uno dei più prevedibili. In più, ha realizzato solo in minima parte i sogni grandiosi dei fan che già pregustavano un trio spettacolare. La vera sfida di Magic Johnson e Rob Pelinka sarà quindi portare forze fresche in aiuto a LeBron, forse già da ora. In questo senso, due domande sorgono spontanee: chi è il miglior giocatore da affiancare a LBJ? E come ottenerlo?
Il nome più caldo di queste settimane è quello di Anthony Davis. Nel corso di sette stagioni ai New Orleans Pelicans, AD si è stabilmente posizionato fra i cinque migliori giocatori NBA, con medie in carriera da 24.5 punti, 10.3 rimbalzi e 2.5 stoppate ad allacciata di scarpe. A livello collettivo, tuttavia, NOLA ha faticato a mettere attorno alla sua superstar un supporting cast all’altezza. Tanto che in carriera il monociglio ha raggiunto i playoff appena due volte e vinto una serie per la prima volta solo l’anno scorso. Con la squadra che di nuovo naviga nei bassi fondi dell’ovest (15-17 al momento), l’insoddisfazione di Davis è solo destinata ad aumentare. Dalla loro parte i Pelicans hanno però due jolly. In primis, hanno il giocatore 25enne sotto contratto per almeno un’altra stagione e mezzo, e quindi non hanno alcuna fretta di cercare acquirenti. Per di più, questi sono gli unici in grado di offrire all’ex Kentucky un supermax da 5 anni a $239M. Qualunque altro contratto con una squadra diversa, Lakers compresi, comporterebbe per Davis una perdita secca di $80M. Insomma, se la fedeltà ha un prezzo, è questo al centesimo.
Non va tuttavia scordato che il nuovo agente di AD è Rich Paul di Klutch Sports, l’agenzia che cura anche gli interessi di un certo LeBron. Per arrivare all’oggetto dei loro desideri, i lacustri dovrebbero spaccare il salvadanaio e offrire un pacchetto con Lonzo Ball, Brandon Ingram e Kyle Kuzma. Così, in Davis King James troverebbe il miglior lungo con cui abbia mai giocato. Con tutto il rispetto per Bosh e Love, qui siamo su un altro livello. Il vantaggio di fare coppia col 5 volte All Star è che ciò permetterebbe a LeBron di avere sia un giocatore con range dal perimetro che un eccellente difensore nel pitturato, nonché una superstar che non necessita di toccare il pallone tanto quanto lui. Tutto da scoprire, invece, il passaggio dall’ultimo mercato per importanza in NBA a quello con il maggior numero di riflettori puntati addosso. Dividere lo spogliatoio con un personaggio del calibro di LeBron non è per tutti: Dwyane Wade ne è stato all’altezza, ma altri come Bosh, Irving e Love hanno patito a tratti la coesistenza. Davis riuscirà a tenere il passo?
Prima ancora di AD, altri due pesci grossi saranno free agent già da giugno 2019. Il primo nome che circola già dalla scorsa estate è quello di Kawhi Leonard. Dalla sua rottura totale con San Antonio, era emerso il desiderio da parte del giocatore di finire a Los Angeles. In tutta risposta, coach Gregg Popovich lo ha invece spedito senza troppe cerimonie agli antipodi della mappa NBA. Dal Canada, Kawhi sta però trascinando i Toronto Raptors al miglior record NBA, e una lunga cavalcata in postseason potrebbe anche finire per convincerlo a restare. Senza poi scordare che, nella città degli angeli, anche i Los Angeles Clippers hanno da tempo i loro occhi addosso al poco sorridente giocatore coi dread. Ultimo, ma non ultimo, Kevin Durant. Già due volte campione NBA proprio contro i Cleveland Cavaliers di James, voci di corridoio fanno intendere che KD starebbe considerando di lasciare la Baia. Ma forse non la California. A livello macro-NBA, si tratterebbe di unire non solo i migliori due giocatori NBA degli ultimi anni, ma anche due rivali sul campo. Uno scenario impensabile fino a pochi anni fa. D’altronde, i tempi sono cambiati e, se esiste un giocatore con la pelle (o le squame?) abbastanza spessa da non soppesare le critiche nelle proprie scelte, questo è di certo Durant. Ad ogni modo, i Lakers non sono affatto costretti a fare ambarabaciccicoccò. Hanno il lusso di poterne scegliere due fra Davis, Durant e/o Kawhi.
MVProf